Nella
prima parte eravamo arrivati alla morte di Saunière e alla sconvolgente dichiarazione di Pierre Plantard e la fondazione del
Priorato di Sion.
Ma cosa dichiarava Plantard di così sconvolgente? Cosa diceva?
Un po per volta: breve riassunto.
Saunière, parroco di Rennes le Chateau, fece restaurare con due soldi la chiesa della città e secondo la leggenda, lì vi trovò un tesoro: si arricchì cosi tanto da far costruire una biblioteca interna, una torre, addirittura un balcone paronamico e una serra per animali esotici.
La leggenda da qui riparte e si fonde con la realtà.
Secondo la leggenda appunto, il parroco trovò qualcosa durante le povere opere di restrutturazione: non solo soldi, oro e altri oggetti di valore, ma anche una fiala che all'interno custodiva delle piccole pergamene.
Da qui, inizia il periodo di sterminata ricchezza di Saunière che non passò inosservata ai vertici del clero francese, con finale molto prevedibile: il parroco finì a fare il prete libero, cioè senza una chiesa di appartenenza.
Cosa c'entra Pierre Plantard?
Noel Corbu acquistò le proprietà di Saunière negli anni '40 e per incrementare il turismo, iniziò a spargere la voce sui presunti ritrovamenti del parroco di Rennes. Sentendo Corbu (ristoratore con la passione per la scrittura) Saunière trovò il tesoro di Bianca di Castiglia, regina di Francia perchè sposa di re Luigi VIII. La storia uscì anche nei giornali di paese e dintorni e questa si rivelò essere un'ottima pubblicità, perchè Rennes le Chateau ebbe sempre più turisti curiosi.
Robert Charroux, nel 1962, arrivò afomentare le voci messe in giro da Corbu: infatti, Charroux (uno dei tanti cercatori di tesori, esploratori, curiosi che giungevano in città) studiò a fondo la leggenda del ricco parroco e grazie al libro Trésors du monde, arricchì di dettagli la vicenda.
A rompere le uova nel paniere arrivò René Descadeillas, un semplice custode della biblioteca d Carcassone, che nel saggio Notice sur Rennes-le-Château et l'abbé Saunière smontò come una costruzione della Lego, tutte le ipotesi a riguardo: ovviamente il ragazzo sfruttò la sua possibilità di accedere ad ogni sezione della biblioteca. Riuscì a giustificare la ricchezza del parroco di Rennes, che provenica da tutt'altro che un tesoro nascosto: proveniva della vendita di messe per corrispondenza che il prete aveva portato avanti per tutta la vita.
Nel corso del tempo, l'articolo di Descadeillas non fu l'unica spiegazione alla ricchezza di Saunière, infatti vennero trovate delle prove di finanziamenti esterni alla stessa chiesa di Rennes, da parte di nobili signori che si opponevano alla Repubblica.
Corbu strinse amicizia con Pierre Plantard, la cui storia è stata trattata nel topic sul Priorato di Sion, e questo legame è il punto da cui nasce la leggenda che è arrivata fino a noi.
Plantard, secondo i fatti ( ma non secondo coloro che credono alle moltissime coincidenze), fondò in Svizzera il Priorato e poi falsificò dei documenti, affinchè si certificasse la sua discendenza. Plantard infatti, sulla carta, sarebbe stato l'erede al trono di Francia in quanto discendente della dinastia merovingia.
Come se la cosa non bastasse, l'uomo entrò in contatto con lo scrittore Gérard de Sède al quale diede diversi spunti per scrivere un libro: nel 1967 venne pubblicato L'or de Rennes, dove si sostenava che il Priorato fosse appunto la discendeza merovingia giunta sino a quel giorno, e che Sigisberto I (figlio del re merovingio Dagoberto) morì proprio a Rennes le Chateau e che il giovane fosse l'anello di congiunzione tra la dinastia merovingia e un'altra dinastia, molto importante, forse anche di più, anzi sicuramente di più.
La dinastia del Cristo.
Detta così, oggi come oggi, non so perchè ma sa di offesa..... ironia a parte.
L'idea, o meglio, l'effetto che questo libro fece al mondo fu abbastanza tiepido: gli studiosi lo respinsero scetticamente, mentre la gente non sapeva se credere o no.
In soccorso di Plantard e de Sède, arrivò Henry Lincoln che chiamò in causa anche Richard Leigh e Michael Baigent: i tre giornalisti della BBC, dedicarono alle sconcertarti scoperte di de Sède, documentari, libri, saggi, concentrarono l'attenzione dei media sulla vicenda di Saunière, Plantard, la stirpe merovingia mischiata a quella di Cristo.
Ma scusate.... Cristo aveva una discendenza? A me risultava morto.... risultava morto un po' a tutti, invece i tre giornalisti della BBC ricamarono e misero del loro nella già strampalata storia di Pierre Plantard.
Gesù non morì in croce, ma invece visse e visse pure felice e contento: si unì in matrimonio a Maddalena, che alcuni descrivono come 'la discepola più fedele', 'colei che il messia guardava con occhi diversi', 'la donna che tentò Cristo'. Con lei, Gesù fuggì ed arrivò in Provenza e qui ebbe una figlia: Sara.
La Chiesa che oggi conosciamo, era un atto d'amore verso gli uomini, riunione e comunione, ma in origine non doveva essere giudata da Pietro primo Papa, ma proprio da lei.... 'colei che il messia guardava con occhi diversi': Maddalena.
Maddalena era il primo Papa. E gli apostoli, invidiosi di quella disparità, approfittarono della fuga di Gesù per fondare una nuova Chiesa: la Chiesa che vuole un Papa uomo, una chiesa che da all'uomo il vero controllo, una Chiesa dove le suore sono solo una figura marginale, dove le le regole sono molto più importanti del vero senso di comunione che il Cristo aveva inizialmente diffuso.
Lo stesso Pietro, secondo la leggenda, fu colui che rinnegò il papato di Maddalena, di cui si ipotizza l'esistenza di un vangelo proprio.
