La Linea D'Ombra: esoterismo, paranormale e misteri

Culto del Santo Daime

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*ZeRoX*
Posted on 25/3/2011, 17:42     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Il periodo compreso tra la metà del XVIII e la metà del XIX secolo segnò la nascita di una cultura popolare amazzonica omogenea caratterizzata per le comuni tradizioni religiose, incentrate sulla fede nei santi e nella stregoneria. La nascita del Ciclo della Gomma, che iniziò nel 1845 e si intensificò nel 1877 a seguito di una grande siccità, vide un grande aumento della popolazione amazzonica grazie a una forte immigrazione nordestina (proveniente soprattutto dal Maranhao) diretta in Amazzonia per estrarre il lattice nella foresta. Emerse in questo periodo la figura del “seringueiro”, il lavoratore delle piantagioni della gomma, che passava “giorni e giorni nella foresta fendendo i tronchi per far colare il succo in piccoli recipienti, raccogliendo il lattice, per poi tornare sfiniti, tremanti di febbre, le carni straziate dagli insetti, nella loro solitaria capanna. Un uomo ogni quattro chilometri quadrati. Solo, con la sua chitarra e la sua miseria. Se vi è un inferno amazzonico, si crea ora, nella foresta distruttrice di uomini.” (Bastide, 1960: 36) E’ un periodo di trasformazioni nei rapporti tra lavoratori e padroni, nei contratti di lavoro, nei rapporti sociali, nei sistemi morali e nelle pratiche religiose. All’immigrazione nordestina si accompagnò la diffusione dei culti afro-brasiliani dello stato del Maranhao e dall’incontro di queste due realtà prese forma l’orizzonte dei culti afro-amazzonici.

Il culto daimista comincia ad organizzarsi nello stato dell’Acre all’inizio degli anni ’30, momento in cui si intensificò il processo di urbanizzazione in Brasile, anche a seguito, in questa regione, del brusco crollo subito dalle esportazioni della gomma negli anni dal 1920 al 1940.
L’Acre è una regione che fa parte della foresta amazzonica, caratterizzata da una grande piovosità, dalla temperatura costantemente elevata. Essa è segnata (come tutta l’Amazzonia) dalla presenza di numerosi fiumi affluenti del Rio delle Amazzoni, che costituiscono il mezzo di comunicazione e di spostamento privilegiato.

I primi daimisti vivevano in un periodo di estreme difficoltà, nel lento processo di adattamento a un nuovo contesto socio-economico. Il gruppo all’origine era composto principalmente da seringueiros (lavoratori delle piantagioni della gomma), che avevano abbandonato l’attività estrattiva e si erano trasferiti nella città di Rio Branco.

Rio Branco

Quando nasce la religione del Santo Daime a Rio Branco, la città sta vivendo un momento cambiamenti conflittuali. Le antiche pratiche rustiche, caratteristiche di un recente passato, sono riscattate dai daimisti nel movimento di organizzazione del loro culto. Stiamo parlando soprattutto del sistema di aiuti gratuiti che i lavoratori si danno per il lavoro comunitario (mutirão), l’affiliazione (compadrio) e le feste dei santi cristiani. Questi erano importanti meccanismi di coesione nei quartieri del tradizionale ambiente rustico brasiliano, che stabilivano profondi vincoli tra i suoi abitanti. Quando il culto del Santo Daime comincia ad essere organizzato a Rio Branco, queste pratiche non avevano già più il significato e la forza che avevano nel passato. Tuttavia appaiono nel discorso dei primi membri di questo gruppo religioso e partecipano alla storia della sua formazione. Infatti nella periferia della città di Rio Branco degli anni ’30, la vicinanza sociale e culturale tra le persone è minore che nelle antiche parrocchie; e nel momento di organizzazione della comunità daimista guadagnano più importanza i legami familiari, accanto alle antiche pratiche come l’aiuto reciproco gratuito (mutirão) e l’affiliazione (compadrio). La costituzione del complesso rituale daimista si ha a partire dalle antiche feste dei santi cristiani. Infatti le date di molti rituali hanno come base la tradizione delle feste dei santi.

Storia della dottrina e i suoi fondatori

Il fondatore della dottrina, è Raimundo Irineu Serra (Mestre Irineu, 1892-1971), seringueiro afro-brasiliano proveniente dalla regione del Maranhao, che negli anni ’20, entrò in contatto con alcuni indigeni dell’Amazzonia. Grazie a questi, conobbe l’uso sacro dell’ayahuasca, bevanda con marcato effetto allucinogeno impiegata da un ampio numero delle popolazioni del Nord Amazzonico.

“Raimundo Irineu Serra attraverso sogni e visioni, ricevette istruzioni da una donna bellissima, di nome Clara (rappresentazione del legame con il piano spirituale) che è consacrata come Madre, Regina, Luna Bianca, e identificata dai fedeli come Nostra Signora Della Concezione. Il Serra assunse attraverso l’unione spirituale con la “Regina della Foresta”, la paternità simbolica della dottrina, essendo egli identificato come Gesù Cristo (o Juramida). Si percepisce, nella dottrina del Santo Daime, l’esistenza di un universo simbolico che ha come base l’idea dell’Impero Juramida, rimettendoci a una filiazione mitica, che ha come Madre la Regina della Foresta e come Padre il Re Juramida. Questo “impero” è reso visibile e esperibile nella forma di un rituale fortemente disciplinato in cui ognuno ha uno specifico ruolo e posizione, proprio come in una corte, e che si svolge con canti, balli e l’ingestione dell’ayahuasca come veicolo sacro e fondamentale per la dottrina. (Couto 2004: 388)

Irineu si stabilì a Rio Branco dove creò una comunità religiosa, definendone i precetti e i rituali. Nacque così, il 26 marzo 1931, la chiesa di Alto Santo con il nome di Centro de Illuminaçao Crista Luz Universal (CICLU), un esempio di ampio sincretismo di valori religiosi e sociali. La comunità si pose come obiettivo di instaurare un modo di vita alternativo rispetto alla società capitalistica e i suoi peggiori aspetti di degrado; come lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali della foresta, il disagio sociale, la violenza, l’inquinamento dell’ambiente.

La decade tra il 1950 e il 1960 fu un periodo di vitale effervescenza per la cultura e le mentalità in Brasile e nel mondo. Sopravvennero, come si è visto, profondi cambiamenti in relazione agli stili di vita e ai codici intellettuali. Fu allora che la razionalità fu messa sotto inchiesta, così come la fede totale dell’intellettuale nei suoi modelli di conoscenza e spiegazione del mondo.

Alla morte del Serra, nel 1971, si produssero diverse spaccature all’interno del movimento.

Cefluris

Sebastiano Mota de Melo (1920-1990), inizialmente vicino allo spiritismo e guaritore conosciuto, conobbe il Serra nel 1965 , quando giunse a Alto Santo per curarsi da una puntura d’insetto che riteneva fosse stata determinata da un maleficio. Sebastiano aveva già visitato numerosi centri di cura ma nessuno era riuscito a guarirlo prima di Mestre Irineu.

Come compimento di una visione ricevuta a Alto Santo, Sebastiano organizzò una chiesa del Santo Daime all’interno di Colonia 5000 (che diverrà la sua comunità di discepoli presso Rio Branco). Dopo la morte del Serra molti dei suoi seguaci si riunirono intorno a Sebastiào (altri continuarono le attività con la sigla CICLU) che iniziò così a essere chiamato Padrino Sebastiano e ad essere da loro riconosciuto come incarnazione di San Giovanni Battista. Nacque il CEFLURIS (Cento Eclettico della Fluente Luce Universale Raimundo Irineu Serra).

Nel 1983 Mota si trasferì a Céu do Mapià in Amazzonia e nel 1986 il CONFEN (Consiglio Federale per gli Stupefacenti) dichiarò legale l’uso di ayahuasca a scopi rituali e religiosi e non a scopo di lucro. Il trasferimento della comunità da Rio Branco alla foresta si caricava di significati simbolici rappresentando sia un ritorno alle origini, ai seringais (piantagioni della gomma) dove aveva lavorato Mestre Irineu, sia l’allontanamento dal degrado della società urbana.

Ebbe inizio così anche la grande espansione del Santo Daime in Brasile e poi anche negli Stati Uniti ed in Europa.

A Mapià iniziarono infatti ad arrivare i mochileiros (giovani viaggiatori con lo zaino in spalla) dal sud del paese e intellettuali; espandendo la comunità fino all’intera decade del 1980. Grazie al costante scambio, il CEFLURIS andava inaugurando la rottura con i valori della modernità, e un riavvicinamento ai culti afro-brasiliani, in particolare all’umbanda di Rio de Janeiro.

Dall’inizio degli anni ’80, il CEFLURIS cominciò a diffondersi anche nelle grandi città del Brasile (San Paolo e soprattutto Rio de Janeiro): molte persone della classe media in ascesa sceglievano di aderire al movimento della “cultura alternativa” e della “nuova coscienza” (Soares 1990: 272 da: Balzer, 2004: 513). Ceu do Mapià diventò un luogo di pellegrinaggio.

Nel 1990 Mota morì, colpito da un infarto mentre visitava la Chiesa daimista di Pedra de Guaritiba (Rio de Janeiro). Alla guida del CEFLURIS gli successe il figlio Alfredo Gregorio de Melo.

Alcuni leaders delle nuove chiese urbane iniziarono a viaggiare all’estero, organizzando rituali daimisti nel mondo occidentale, negli Stati Uniti, in Europa e, successivamente, in Giappone.

Nel 1993 e 1994 alcuni esponenti della dottrina provenienti da Rio de Janeiro, con varie associazioni del movimento della Nuova Era europeo, organizzarono rituali leggermente riadattati del CEFLURIS in Olanda, Germania, Svizzera, Italia e Spagna (Balzer 2004: 513)

Un ritratto di Mestre Irineu

Mestre Irineu nasce a São Vicente Ferrer, nello stato del Maranhao, nel 1892. Era un uomo eccezionalmente alto (due metri) e vigoroso oltre che un bravo suonatore di tamburo “creolo” (orig. Crioula: dei neri). Questa affermazione, riportata dalla Labate e Pacheco (2004) che hanno effettuato uno studio sul campo avvalendosi di interviste tra i parenti del Serra e tra coloro ce l’avevano conosciuto in vita, contraddice le affermazioni di molti daimisti che sostengono che il Serra non avesse attitudini musicali prima di iniziare a ricevere gli inni.

Alcune informazioni sulla sua vita giungono da Luiz Mendes do Nascimento, uno dei primi seguaci della dottrina. Egli conobbe personalmente il Serra vivendo con lui nella comunità di Alto Santo, ed ebbe modo di ascoltare spesso i suoi racconti. Mestre Irineu parlava di sua madre come di una donna molto devota che incoraggiava lui e i suoi sette fratelli a pregare quotidianamente. Era analfabeta e trascorse la propria infanzia lavorando perché la sua famiglia era molto umile. Do Nascimento racconta che Irineu decise di andare in Amazzonia per lavorare nell’estrazione del caucciù e là imparò a leggere e scrivere. Quando il governo creò una commissione per delimitare il confine tra Perù, Bolivia e Brasile egli ne fece parte e fu là che, insieme al compagno e amico Antonio Costa, conobbe per la prima volta l’ayahuasca, bevanda utilizzata dagli indigeni peruviani che vivevano in quella regione durante dei riti sacri nei quali “invocavano il diavolo”. Irineu apprese a produrre da solo l’ayahuasca e la beveva in compagnia del Costa, quando gli apparse, contemplando la Luna, una donna meravigliosa di nome Clara, che egli identificò come la Vergine Maria. La donna gli ordinò di digiunare per otto giorni, al termine dei quali Irineu le chiese il dono di poter diventare uno dei migliori curatori.

A questi fatti seguirono cinque anni nei quali Mestre Irineu raccontava di aver avuto grandi incertezze riguardo all’autenticità del proprio cammino, ma nonostante le quali continuava a cercare di migliorarsi e formarsi come guaritore. Insieme a Antonio Costa nel 1913 fondò il CRF (Centro Regeneraçao e Fe) a Brasiléia ma dopo poco tempo fu criticato su questioni riguardanti le contribuzioni. Si spostò quindi nel ’29 a Rio Branco, dove lavorò per un breve periodo con la Polizia Militare per poi ritirarsi a Villa Ivonete, dove cercò di costruire una nuova comunità. Anche là, però ebbe problemi, do Nascimento non è chiaro sulla questione se Irineu fosse stato arrestato ma comunque subito scarcerato grazie alle sue conoscenze in Polizia. Si trasferì infine in località Espalhado, poi ribattezzato Alto Santo, dove prese vita la vera e propria comunità daimista.

Do Nascimento racconta che Mestre Irineu curava molte persone, sia con il Daime, sia attraverso ricette che prescriveva. Come nessuno sapeva trasmettere durante i rituali un senso di tranquillità e sicurezza anche in coloro che stavano male e soffrivano esperienze molto negative e intense.

“Non risulta nella storia che mai qualcuno abbia cercato il Maestro con un problema di qualsiasi natura e se ne sia andato via a mani vuote. A volte solo una semplice parola, a volte solo con una semplice frase, ti faceva andare via di là rinnovato, con la sensazione di essere un’altra persona” (Do Nascimento:19).

Il Serra è descritto inoltre come un buon conversatore, che mostrava una grande facilità comunicativa e a fare amicizia. Amava le feste e organizzava spesso danze durante le quali inizialmente permetteva di bere alcolici, ma dato il gran numer di persone incapaci di controllarsi e bere moderatamente, ordinò che l’alcool fosse proibito e sostituito dal Daime.

Un ritratto di Padrino Sebastiano

Sebastiano Mota de Melo nacque a Eirunepé, nello stato di Amazonas, il 7 ottobre 1920. Dal 1975 fu identificato dai seguaci della dottrina daimista come “Padrino”, parola che esprime rispetto e riconosce le sue qualità di maestro spirituale, oltre a collocare le persone che lo chiamano in questo modo come suoi “affiliati” e protetti. Silva Sà (1996: 3) riporta che anche Padrino Sebastiano, come Mestre Irineu, ebbe un’iniziazione presso uno sciamano, Osvaldo, attraverso gli insegnamenti del quale divenne riconosciuto spiritista.

Padrino Sebastiano è la figura cardine intorno alla quale si è sviluppata la corrente maggioritaria del Santo Daime, il CEFLURIS, che è anche la branca della dottrina che vanta un maggior numero di adepti e che si è diffusa oltre Rio Branco, sia in Brasile che in America che in Europa. Il grande successo del CEFLURIS è indubbiamente riconducibile alla personalità di Sebastiano Mota de Melo e alla sua capacità di accogliere intorno a sé soprattutto giovani della generazione degli anni ’60-’70, con un atteggiamento comprensivo che non frapponeva distanze tra un “maestro”, quale egli era ed è considerato, e discepoli curiosi e alla ricerca di un cammino spirituale e esistenziale.

Alex Polari (ex guerrigliero che combatté contro la dittatura), lo incontrò dopo anni contrastati di lotta, detenzione e esperienze politiche che l’avevano visto attivo protagonista e così ne parla: “Volle Dio nei suoi disegni: che nuovamente suonasse la voce che, in altri tempi, predicava nel deserto. Però questa volta con accento meticcio e nella foresta, in mezzo ai canali e nella solitudine dei lontani e dimenticati campi di caucciù. Il suo nome è Sebastiano Mota de Melo, amazzonico nato il giorno 7 di ottobre del 1920 nella valle di Juruà, meticcio analfabeta, costruttore di canoe, mistico, guaritore e profeta della Nuova Era” (Polari de Alverga A.,1994 :15)

Con la forza della sua parola profetica, creò un intero popolo e cominciò un’opera il cui frutto più eloquente è la comunità di Ceu do Mapià. (:19) “noi, suoi discepoli, riconoscevamo in lui tutta la forza di san Giovanni Battista e la vibrazione della Giustizia Divina che era stato Elia” (:19)

Ci insegnava a smettere di giudicare e di criticare i nostri fratelli e faceva in modo che imparassimo a dominare le paure e i dubbi, la vita sarebbe diventata così più degna, più armonica e più santa(:17).

Anche oggi, a Mapià, ogni sera l’orazione viene celebrata cantando inni davanti alla tomba di Padrino Sebastiano, e tutti coloro che l’hanno conosciuto in vita, lo ricordano con nostalgia e amore. Non c’è una casa che io abbia visitato che non esponga un suo ritratto o una sua foto e anche nella chiesa trova posto imperante una sua gigantesca litografia di colore verde.

Cosmologia

La dottrina del Santo Daime si struttura intorno all’uso del sacramento (ayahuasca) e attraverso gli hinari, i canti, dei quali la più importante raccolta è il Cruzeiro, ricevuto da Mestre Irineu.

Il Santo Daime è la dottrina del popolo Juramida. “Jura” rappresenta il collegamento con il cosmo e con il Padre divino. “Mida” è il popolo, ossia gli esseri umani uniti. Juramida è il capo dell’Impero, padre della razza che già visse innumerevoli incarnazioni. Fu imperatore, Profeta, Buddha, Gesù, è la vera identità spirituale di Raimundo Irineu Serra che viene considerato Gesù Cristo negro. L’impero Juramidam ricorda l’impero Inca, le cui divinità erano adorate attraverso visioni mistiche dovute all’ayahuasca.

I seguaci della dottrina si definiscono soldati all’ordine del generale Juramida, vivendo i rituali come “battaglie nell’astrale” tra il bene e il male, che possono essere combattute individualmente o collettivamente (Prascina 1997: 33)

Secondo la dottrina del Santo Daime la realtà è costituita dal mondo visibile: gli oggetti materiali e le relazioni interpersonali, e dal mondo invisibile: la spiritualità. Attraverso l’uso rituale di una pianta in grado di creare un’espansione di coscienza i daimisti sperimentano l’esistenza di un piano differente di realtà. In quello stadio essi vivono visioni, ricordi, incarnazioni, realizzando una fusione tra Uomo, Natura e Cosmo. I sogni inoltre godono, per i daimisti, dello stesso statuto ontologico della miração, e quindi anche sognare è un’esperienza sacra.

L’essere umano è composto da tre dimensioni: l’Io Superiore, cioè la sua dimensione spirituale, l’Io Inferiore, identificato con la classica nozione di “ego”, quindi con l’insieme di aspetti emozionali, intellettuali e sensoriali che compongono l’individuo, e infine dall’”Apparecchio”: il corpo. La persona “acordada”, cioè che riesce a vedere oltre il mondo apparente, riconosce l’esistenza del suo Io Superiore e cerca di mantenere l’equilibrio tra le tre componenti del suo essere.

Riprendendo i temi dello spiritismo kardechista, per i daimisti lo spirito si reincarna infinitamente fino a quando non si purifica dei mali che causò e degli errori che commise al tempo delle sue incarnazioni. La causa principale degli errori è l’ignoranza rispetto alla vita spirituale. Da qui si forma il karma della persona che possiamo definire come una specie di memoria che l’individuo porta nel suo ciclo di esistenze.

Il motto della dottrina: “Armonia, Amore, Verità, Giustizia” proviene dal Circolo Esoterico Comunhao do Pensamento: l’Armonia è una sintonia di vibrazioni tra quelle proprie dell’individuo e quelle dell’ambiente che lo circonda, l’Amore è la forza che compie l’universo, alimenta il desiderio e la creazione; è la chiave dell’immortalità. La Verità esiste indipendentemente dalle opinioni e può essere compresa attraverso il contatto diretto con il creatore. La Giustizia, infine, consiste nel non pensare e non parlare male di nessuno (Prascina 1997:36).

Simbologia

La croce del Santo Daime (chiamata cruz de Caravaca) ha due bracci, che indicano la seconda venuta del Cristo. Essa poggia sulla stella di Salomone e sulla sommità raffigura una luna, simbolo della dottrina di Juramidam.

“Mio Padre si chiama Jura, tutti noi siamo Midam. La dottrina del Cuore è una sola: Juramidam, che è la stessa di Gesù Cristo, Buddha, Krsna. “Adesso siamo nell’era dello Spirito Santo, è detto e scritto nel Terzo Testamento. Nel Primo è descritta la vita di Dio Padre e il suo mondo. Nel secondo il mondo di Gesù Cristo. E nel Terzo, il mondo dello Spirito Santo, dunque il suo nome ora è Jura, Juramidam”. (Sebastiao Mota de Melo)

Esiste anche, come per ogni esercito che si rispetti, ha un particolare vessillo, di colore verde, azzurro e bianco. Il simbolo dello Spirito Santo è il Beija-flor.

Fonte
 
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andre80
Posted on 25/3/2011, 17:54     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




è affascinante vedere tutti i culti....
 
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*ZeRoX*
Posted on 25/3/2011, 17:56     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Be un saltino io lo farei da quelle parti per provare la famosa ayahuasca :D
 
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andre80
Posted on 25/3/2011, 18:19     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Chissa dopo cosa inizi a vedere con quella roba XD
 
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4 replies since 25/3/2011, 17:42   428 views
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