La Linea D'Ombra: esoterismo, paranormale e misteri

Charles Whitman, Il killer cecchino

« Older   Newer »
  Share  
AlexandraS~
Posted on 19/9/2010, 14:19     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




http://thumbnails.truveo.com/0001/C3/AE/C3...5CFDF_Large.jpg

Questo, è Charles J. Whitman.

Biondino, faccia da bravo ragazzo, classico ragazzo americano.
Cos'ha di strano, cos'ha fatto di strano Charles Whitman?
Niente. Un giorno è solo impazzito.

Charles Whitman nasce il 24 giugno 1941 a Lake Worth, in Florida: fin da bambino viene addestato ad usare le armi.
Il padre, cattolico convinto, era fin troppo rigido: picchiava la moglie (che divorzierà da lui nel 1966 e si trasferì in Texas), costringeva i figli a giocare con le armi, a sparare, a tenere delle pistoli personali già dalla tenera età.
Il 6 luglio 1959, Charles è grande e decide di arruolarsi nel corpo dei Marines, sembra contro il volere del padre, e riesce ad arrivare alla carica di Eagle scout, un GPA... in poche parole, un tiratore scelto.

Il 15 settembre 1961, Whitman viene congedato e così, decide di iscriversi all'università, in Texas. I risultati non sono così brillanti come magari ci si poteva aspettare da uno come lui, il classico bravo ragazzo americano, ma comunque andava avanti. Nel frattempo coltiva le passioni per la caccia, per il karate, nelle quali riesce più che bene.
Una vita normale la sua, simile a quella di tanti ragazzi dalla faccia pulita, specialmente in America.

Nell'agosto 1962, Whitman si sposa: con la giovane Kathleen Frances Leissner, compagna dello stesso Ateneo. Sceglie, per il bene della moglie e della futura famiglia, di tornare nell'esercito e stavolta in North Carolina, dove si trasferisce con la giovane sposa: qui, Whitman riesce anche a fare carriera. Diventa caporale marines, ma successivamente a causa dei suoi vizi, venne condannato a 30 giorni di carcere, 90 di lavori forzati e il degrado a soldato semplice. I suoi vizi? il gioco d'azzardo, il possesso di armi personali... ma una cosa non era per vizio.... l'aggressione ai danni di un collega, di cerco non era un vizio, ma solo il primo passo in un percorso che avrebbe portato il nostro bravo ragazzo americano alla morte.

Nel dicembre 1964, Charles Whitman viene congedato con onore e l'ormai uomo, decide di frequentare nuovamente l'università del Texas, svolgendo contemporaneamente vari alvori saltuari che gli permettevano di mantenere la modesta famiglia messa su.
In quello stesso periodo, cominciarono dei frequenti mal di testa, delle cefalee che si protraevano sempre per più giorni, immobilizzando l'uomo e bloccandolo dal vivere tranquillamente la propria vita: Whitman cercava di tenere a bada le cefalee con le anfetamine, ma i mal di testa si manifestavano sempre più spesso e con durata sempre più alta.
Nel 1966, la madre chiede il divorzio e si trasferisce con lui ad Austin.

E' il 1° agosto 1966. Siamo in Texas, a Austin, in casa dell'ex caporale Charles Whitman.
E' mezzanotte in punto.
In quella villetta modesta, ci sono lui, la moglie Kathleen e la madre.
Withman si alza e prende un tubo, uno di quelli di gomma, usati per le stufe a gas. Si avvicina alla madre e la strangola, nel sonno.
Adesso, sono le 3 del mattino: Charles ha ucciso sua madre. Gira per casa, cerca di riflette ma non può, non ci riesce da tempo. Prende il coltello da cucina e raggiunge la camera da letto: la uccide, con cinque violentissime coltellate.
Accanto ai corpi, una lettera scritta per metà a macchina, per metà a penna.
Ve la riporto:
________________________________________________________________
"Non capisco proprio cosa mi spinga a battere a macchina questa lettera. Forse devo lasciarvi un vago motivo per spiegare ciò che ho appena fatto. Ultimamente proprio non mi capisco. Ho sempre supposto di essere un giovane ragionevole ed intelligente, nella media. Tuttavia, ultimamente (non posso ricordare quando è cominciato) sono stato vittima di diversi pensieri irrazionali. Questi pensieri ricorrono costantemente e per concentrarmi nelle mansioni di tutti i giorni ho bisogno di un tremendo sforzo mentale. In marzo, quando i miei genitori hanno divorziato, ho sofferto molto di stress. Ho consultato il Dottor Cochrum del centro di salute dell'università, e gli ho chiesto di suggerirmi qualcuno a cui rivolgermi per ottenere una consulenza sui disordini psichiatrici che pensavo di avere. Ho discusso con il dottore per circa due ore ed ho provato a spiegargli i miei timori su quegli impulsi violenti. Dopo quell'incontro il medico non mi ha più ricevuto, da allora combatto da solo la mia agitazione mentale, ma inutilmente. Dopo la mia morte desidero che sia effettuata un'autopsia per verificare se è realmente presente un disordine fisico visibile. Ho avuto alcune emicranie tremende nel passato ed ho consumato due grandi bottiglie di Excedrin negli ultimi tre mesi.
Dopo molte riflessioni ho deciso uccidere mia moglie, Kathy, stasera l'ho 'estratta a sorte' sull'elenco telefonico. (…) Non riesco a trovare alcun motivo razionale per spiegare il perché di tutto questo. Non so se è egoismo, o se lo faccio perché non voglio che mia moglie affronti l'imbarazzo che le mie azioni le causerebbero. (…) Intendo ucciderla nel modo meno doloroso possibile.
Motivi simili mi hanno spinto ad uccidere mia madre. Non penso che quella povera donna abbia mai goduto pienamente della propria vita. Era una donna giovane e semplice che ha sposato un uomo molto possessivo.."

_______________________________________________________________
Molto probabilmente, in questo momento, Charles venne interrotto da qualcosa: rispose al telefono, uccise le due donne, e poi continuò la lettera. A penna.
_______________________________________________________________
"Sono stato testimone per almeno un mese delle botte che ha preso. Inoltre mio padre l'ha sempre fatta vivere sotto il suo livello abituale.
Immagino che sembrerà che io abbia ucciso entrambi i miei più grandi amori. Ho solo provato a fare un lavoro completo e rapido.
Se la mia assicurazione sulla vita è valida, verificate che tutti gli assegni a vuoto che ho compilato questa settimana siano compensati. Pagate i miei debiti. (…)
Quello che avanzerà donatelo, in via anonima, a una fondazione per la salute mentale. Forse la ricerca potrà impedire ulteriori tragedie di questo tipo.
Charles J. Whitman"

_________________________________________________________________

E' ancora notte, ma è in questo momento che scatta il secondo lampo di follia nella mente di Charles Whitman.
Prende tre borse e dentro vi sistema: un blocknotes, una radio, tre bottiglie da due litri di acqua, quattro batterie, tre contenitori per gas da 2 litri, alcune corde di nylon, una bussola, una penna a sfera nera, un machete, un martello, un set per la pulizia di armi da fuoco, un orologio con allarme, un accendino, dei mirini da precisione, una borraccia piena, un binocolo, un coltello seghettato, uno da caccia, uno tascabile, una scatola di posate (??? -.-), un paio di occhiali, una torcia, un set di tappi per le orecchie, del nastro adesivo), una sbarra di ferro di 30 cm, del cibo , dei guanti grigi, del deodorante spray e un rotolo di carta igienica.
Domanda: pensava di andare in bagno, ad art attack o in guerra?.
Forse, in guerra, considerando la presenza di un revolver 357 magnum Smith&Wesson, una pistola Galesi-Brescia, un fucile di precisione Remington da 35mm, un fucile da caccia, un fucile a pompa, una carabina e 700 munizioni.
Minchia.

Ora sono le 10 o poco più, del 1° agosto 1966.
Charles Whitman sta andando all'università: questa struttura è molto particolare. Al centro si erge una torre altissima, dalla quale è possibile vedere tutto il campus.
E' proprio li che Charles vuole andare: ha molte borse con sè, infatti viene scambiato da tutti come uno studente in partenza.
Un addetto alla sicurezza lo aiuta a trovare l'ascensore e forse questo è stato il gesto chiave che gli permetterà di rimanere in vita.
Whitman sale fino al 28° piano e lì, uccide per la terza volta. Arriva lentamente alle spalle della receptionist, armato di tubo di ferro, e le fracassa il cranio in pochi secondi.
Sono le 11.45: Charles ha tutto il terrazzo per sè e mentre carica il suo Remington, tante persona camminano tranquillamente per il piazzale del campus, ignari di essere "passati" dal mirino di un folle omicida.
Sono le 11.48: Whitman uccide, ancora. Dei giovani sono arrivati sul terrazzo, e l'ex caporale scarica su di loro un paio di caricatori interi. Due muoiono immediatamente, due riusciranno a scappare, mentre uno rimarrà a terra ferito, per tutto il tempo della strage.
E' quasi mezzo giorno, purtroppo è appena concluso il cambio delle classi... ma pazienza.
Comincia la strage.

Arrivano degli spari, a terra cadono alcune vittime. La gente scappa per tutto il piazzale: si nasconde dietro gli alberi, panchine, qualsiasi cosa va bene. Ma chiunque stia sparando, ha un'ottima mira.
Tutti muoiono.
Cade a terra uno dei primi agenti arrivati, si era sporto troppo.
Cadono gli studenti.
Cade una giovane incinta di otto mesi.
Cadono gli agenti speciali.
Cadono i cecchini della polizia.
Whitman mira alla testa...

Sono le 13.30: Whitman si sente Dio. Spara, uccide: il sangue delle teste prese come i barattoli del tiro al bersaglio riempono il piazzale. Ma come in tutto, il tempo fa del suo: la stanchezza, la smania di onnipotenza, l'orgoglio, il sentirsi il migliore, porta Charles Whitman a non notare quella squadra di giovani poliziotti che sono riusciti a penetrare nella torre.
Houston McCoy, incurante della giustizia, fregandosene dell'arresto, consapevole che un miccolo errore avrebbe fatto uccidere lui ed i suoi compagni, non ci pensò su due volte: sparò.
Due colpi alla nuca e Charles Whitman muore, qualche minuto di respiri affannosi, spasmi muscolari.... ma poi, la morte.
L'agente Ramiro Martinez, in preda alla rabbia, alla paura, all'adrenalina, prende il fucile a pompa di Whitman e a forza di colpi stacca dal corpo del cadavere, il braccio che ha ucciso 16 persone e ferite 30, che per 96 minuti ha sparato 46 colpi.
Potrebbe darvi fastidio l'immagine: http://i.ytimg.com/vi/OwdZMJUaRVs/0.jpg

Successivamente, dopo l'autopsia, si accertò che il cecchino era malato: aveva un tumore al cervello, in stato avanzato. Sicuramente poteva essere la causa di quelle cefalee, ma non si sa se fu anche il motivo di questa follia omicida improvvisa e così violenta.
La strage di Charles Whitman rimarrà il fatto di sangue più clamoroso ed agghiacciante negli Stati Uniti, fino al massacro in Virginia del Polytechnic Institute (2007).


Di certo, non tra i più famosi, ma la storia di Charles Whitman venne riportata anche se in parte modificata, nel film "Panico nello stadio" del 1975, fino al più recente "La torre della morte", sempre dello stesso anno.
 
Top
0 replies since 19/9/2010, 14:19   161 views
  Share