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Magia nell'antica Roma - Gli Strumenti Magici

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Morgwen )o(
Posted on 6/1/2016, 21:54     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




I romani distinguevano gli strumenti magici in due tipologie:

- Strumenti magici necessari: comuni a tutte le operazioni magiche e senza i quali non si può operare; inoltre sono molto simili a quelli del neopaganesimo e consistono in altare, bacchetta, spada, incensiere, pentacoli, talismani, veste e candela.

- Strumenti magici supplementari: sono mezzi che fanno da supporto e specificano l’operazione magica, prevalentemente venivano utilizzati nodi, chiodi, tabelle defixionis, imagines, ruote e altro.

Gli Strumenti magici necessari



La Baccehtta

Questo strumento poteva essere di legno, spesso pregiato come l’ebano, o in metallo prezioso.
Si trattava di un ramo, dritto e senza nodi, che veniva individuata e raccolta da una pianta di bosco alla mezzanotte del solstizio d’estate; questo poiché vi era la credenza che proprio in quel preciso momento
si fermasse la circolazione della linfa di ogni pianta. Dopo aver reso grazie alla Terra e alla Luna per la pianta trovata, il ramo veniva reciso con una lama mai usata prima, successivamente lo si lasciava avvolto in un panno nuovo per un mese, in modo da fargli perdere completamente la linfa.
Una volta che il ramo era svuotato si applicava all’interno o all’esterno, o attorno, un filo di rame per potenziarne la potenza magica. Quando la bacchetta era pronta non poteva essere utilizzata da altri e, al termine di ogni incantesimo, doveva essere avvolta nel suo panno originario.

La Spada


L’uso della spada nell’operazione magica è quello di difesa da aggressioni di entità e di energia negativa qualora ne venisse percepita la presenza. Generalmente non era necessario andare ad acquistarla da un armaiolo, poiché si trattava di un’innocua riproduzione di poche decine di centimetri, ma era importante che non fosse mai stata utilizzata prima e che fosse di metallo (possibilmente del metallo corrispondente all’operazione magica da svolgere), con inciso un amuleto astrale personalizzato (per esempio se si è nati nel segno dei gemelli, il simbolo astrale di Mercurio, col gallo e due dioscuri). Era inoltre importante che la spada fosse consacrata e magnetizzata, nonché di uso esclusivamente personale.

Il Pentacolo

L’utilità di questo mezzo è data dal fatto che fosse un condensatore di energia positiva e potenzi la riuscita dell’operazione magica. Il Pentacolo, come dice la sua etimologia, consiste nel disegno di una stella a cinque punte incisa sul metallo corrispondente al segno zodiacale dell’operatore oppure su pergamena.
All’interno della stella vanno incisi i simboli riguardanti l’incantesimo che si vuole eseguire.

L’Altare

Vi sono dei testi che parlano di altari, riferendosi a cerimonie complesse dove partecipavano molte persone. In alcuni, come ad esempio il testo di Ammiano Marcellino, si fa parla di un rito magico divinatorio ove l’altare era costituito da un tripode di Delfi in legno di alloro, la pianta sacra al Dio della divinazione Apollo, ma ciò non esclude che possano essere utilizzati anche tripodi di metallo. Il materiale del tripode, che si tratti di legno o metallo, deve essere corrispondente all’oggetto dell’operazione; se per esempio si tratta di un incantesimo d’amore il tripode dev’essere o di rame o di legno di mirto o di rosa. Prima di venir utilizzato l’altare doveva esser purificato con tre giri, in senso orario, di fumigazioni d’incenso; secondo Virgilio durante il giro si pronunciava la frase: “Impari numero deus gaudet” (Il Dio gode del numero dispari). Gli altari per la magia nera erano composti da zolle di terra stratificate, e successivamente distrutti dopo il rito e si sacrificavano vittime dal colore nero col capo volto verso il basso.

fonte: libro "Magica Incatamenta"
 
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