La Linea D'Ombra: esoterismo, paranormale e misteri

Le Naiadi

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Morgwen )o(
Posted on 13/3/2015, 00:41     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




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Il loro nome deriva dal greco Ναϊάδες dal greco νάειν, "fluire," e νἃμα, "acqua corrente" e sono creature appartenenti alla mitologia greca e romana.
Le Naiadi sono ninfe che presiedono, secondo il mito, nelle sorgenti (Pegee), signore dei fiumi e dei ruscelli (Potameidi), delle fonti (Creniadi), delle paludi e dei laghi (Lèmnadi) . Talvolta ve ne è soltanto una, la quale è la ninfa della fonte, talvolta la stessa sorgente ne ha diverse, considerate come sorelle, uguali fra loro.

Vi sono differenti teorie sulle loro origini, che variano sia a seconda dei mitografi che a seconda delle leggende. Omero, per esempio, si riferisce a loro chiamandole "Figlie di Zeus", altrove sono legate alla stirpe di Oceano, più comunemente sono semplicemente figlie del dio del fiume in cui abitano, inoltre, in diversi testi antichi, le Naiadi spesso erano usate per dare lustro alle famiglie più importanti. Molte genealogie presentano all'origine una Naiade. Per esempio, la moglie di Erittonio, Prassitea che generò Pandione; la moglie di Endimione, madre di Etolo; quella d'Icario, Peribea che generò Penelope; quella d'Ebalo.

Secondo la leggenda le Naiadi erano note per la loro benevolenza verso il mondo umano, e in virtù delle forze vitali dell'acqua, erano onorate come le nutrici delle piante, degli animali e degli uomini.
Per questa ragione si consideravano come nutrici di Dioniso e di Demetra. Danzano in lieti cori in compagnia di Satiri e di Sileni, coltivando la musica, la poesia e l'arte della divinazione.
Stando ai miti, si credeva anche che avessero poteri curativi: i malati bevevano l'acqua delle loro fonti a loro consacrate o vi si immergevano, anche se più raramente; quest'atto era, infatti, considerato sacrilego e si poteva rischiare di incorrere nella collera e nella vendetta delle dee, che si manifestavano sotto forma di malattie particolari. A Roma, lo stesso Nerone, dopo essersi immerso nella fonte della Marcia, fu colto da una paralisi e una febbre che lo abbandonarono alcuni giorni dopo.
Nella mitologia popolare latina si sosteneva che chiunque scontentava o vedeva le Naiadi (Lymphae) era colpito da pazzia o smarrimento. Da ciò l'espressione latina lymphaticus, che significa "pazzo". Il culto delle Naiadi – che erano considerate benefiche divinità della salute – ebbe maggior diffusione fra i contadini, i quali le onoravano con offerte di fiori, frutta e latte.
 
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