La Linea D'Ombra: esoterismo, paranormale e misteri

La Magia nell’Antica Grecia, Appunti di un seminario

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Morgwen )o(
Posted on 28/6/2014, 10:49     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Il termine “mago” fu coniato in Grecia da Erodoto e veniva usato per indicare un sacerdote persiano.
Successivamente fu usato il termine "mageia" per distinguere le dottrine nate dall’unione di tradizioni arcaiche e le pratiche rituali persiane, facendo si che nella cultura ellenica i riti avessero elementi astrologici e alchimistici.
Presso i Persiani, il màgos era l'esperto di religione e di riti religiosi; in Grecia viene a indicare colui che pratica la maghéia, la quale a sua volta comprendeva: la divinazione,i culti misterici privati, la magia nociva o magia nera. E' probabile che, in Grecia, la figura del màgos si confondesse con quella dell'agyrtes, indovino itinerante (spesso disprezzato dalla società e tuttavia temuto, proprio in virtù delle sue potenzialità magiche) che si occupava altresì di culti privati e di pratiche magico-religiose.
In Grecia la magia veniva trattata e studiata prevalentemente dagli uomini, mentre veniva spesso limitata solo alle donne che conoscevano l’arte della magia, in particolare a coloro che conoscevano e praticavano la magia sessuale. Si credeva che le prostitute fossero molto pratiche di queste arti. Secondo alcune fonti prostitute e donne comuni usavano tirare una mela per attrarre a sé un uomo e per capirne le intenzioni sessuali.
Venivano inoltre fatte due distinzioni di incanti di magia sessuale: gli Agoghè e i Filia.
Gli Agoghè erano considerati tutti quegli incantesimi e rituali dedicati all’erotismo “violento”, incanti molto forti che erano al pari delle maledizioni e veniva praticato maggiormente dagli uomini, sia etero che omosessuali.
I Filia, invece, consistevano in tutti quegli incantesimi che avevano lo scopo di mantenere intatto il rapporto coniugale. Per questo motivo erano per lo più praticati dalle donne sposate ed erano mal visti nella società greca, perché si riteneva che tali incanti privassero l’uomo della possibilità di esprimere i suoi sentimenti più forti, come ad esempio la rabbia, che erano simbolo della virilità. Inoltre erano anche considerati pericolosi, poiché potevano esserci casi di morte dell’uomo sul quale veniva praticato un incantesimo di filia e per questo tali pratiche erano rifiutate dalla società. Durante la pratica di questi incanti si faceva molto utilizzo della mandragola.
 
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