La parola Driade deriva dal greco drys (quercia) dalla radice indoeuropea *derew(o) (albero-legno).Una volta il termine indicava gli spiriti della quercia, ma con il tempo si iniziò a usare il nome per gli spiriti degli alberi in generale.
Esistono vari tipi, fra le quali le daphnaie (dell’alloro) le meliadi (degli alberi della frutta e del frassino) e le oreadi (del pino di montagna).
Secondo la mitologia queste creature, figlie di Nereo e Dori, vivono nei boschi e ne incarnano la forza e il rigoglio vegetativo. Inoltre, mitologia vuole che le driadi siano immortali, a differenza delle Amadriadi, non sono un tutt’uno con gli alberi, né muoiono con essi, ma possono muoversi liberamente, danzare e unirsi anche con semplici mortali.
Le Driadi sono sempre state raffigurate come belle e giovani donne, con la parte inferiore della persona terminante in una sorta di arabesco che imitava un tronco d'albero. La parte superiore evidenziava invece una certa bellezza e solarità.