Le Ondine sono gli Spiriti Elementali guardiani dell'Acqua.
Esse amano vivere una spiritualità "sognante".
La vita interiore delle Ondine si svolge come immersa in un'atmosfera tenue, soffusa, intessuta di sentimenti lievi,
evanescenti, delicati come la luce della Luna che, misteriosa e struggente, si riflette sulle acque.
Gli Elementari dell'Acqua vivono soprattutto di sentimento: infatti, essi non percepiscono la Terra, il cosmo, l'ambiente circostante sotto forma di chiari pensieri ed idee come gli Elementari della Terra, bensì attraverso "ondate" mutevoli di piacere e dispiacere, di gioia e dolore, di splendore e oscurità. Tutto viene compreso ed assimilato attraverso le manifestazioni del sentimento e dei suoi multiformi flussi.
L' astro che governa le acque, che regna su di loro incontrastato e possente, è la Luna. E alla Luna le Ondine sono devote, come alla loro guida ispiratrice: vivono intimamente unite ad essa, ai suoi ritmi, al suo invisibile essere spirituale, al suo respiro segreto che palpita, fin giù, sulla Terra.
Le Ondine accolgono nel loro essere le caratteristiche più intime della Luna, i suoi influssi più occulti e penetranti, e li trasmettono al loro Elemento, all'Acqua; l'acqua, grazie a loro si arricchisce, si alimenta, vive di queste irradiazioni lunari che, allo sguardo del chiaroveggente, appaiono come una lievissima ed impalpabile pioggia argentea. E proprio per questa loro devozione e dipendenza dalla Luna, i nostri Elementari dell'Acqua sono così evanescenti, mutevoli, sognanti nel loro intimo: essi riflettono, infatti, nella loro interiorità, le caratteristiche dell'astro notturno, caro anche, nel mondo degli uomini, ai poeti e agli amanti.
Al chiaroveggente le Ondine non appaiono con contorni definiti.
Le vede per lo più come nubi azzurrognole e luminescenti, che cambiano forma e dimensioni molto rapidamente. I loro contorni sono fluidi come il loro elemento, l'acqua.
Sono più o meno luminose, a seconda dell'intensità del sentimento in cui sono "immerse" in quel particolare momento: dolcezza, nostalgia, desiderio, malinconia, gioia... quando riusciamo a percepire un'Ondina ci pervade un sentimento di dolcezza, di gratitudine e devozione, come se il nostro cuore per un attimo si aprisse a tutta la grandiosità del mondo dello spirito e alla sua infinita bellezza. Le Ondine provano nei confronti degli uomini un misto di sentimenti contrastanti: ci considerano esseri bizzarri, piuttosto superficiali, e dediti ad attività che a loro paiono completamente inutili.
La cosa che più le stupisce e le turba è la nostra esigenza di vivere ammassati in "scatole di cemento" e di costruirci complicati macchinari per le esigenze più diverse: per viaggiare, per comunicare, per velocizzare il nostro lavoro. Sembra loro davvero strano che noi "umani" non riusciamo ad accontentarci di quello che la Natura ci offre.
Per le Ondine, infatti, la Natura è un libro aperto, e in essa si può trovare tutto quello che è necessario. Per questo, quando gli Elementari dell'Acqua guardano alla specie umana in generale, provano una sensazione di tristezza e scoramento: come se il "grigiore" delle anime degli uomini di oggi li lambisse e li contagiasse.
Tuttavia le Ondine sono molto ben disposte ed attratte da tutti quegli esseri umani che coltivano ancora nella loro interiorità un sentimento di venerazione nei confronti del creato, i cui pensieri sono ispirati alla devozione per la sacralità del cosmo, le cui azioni sono in armonia con l'essere spirituale del mondo. In particolare poi, si sentono ovviamente molto vicine a coloro che hanno a che fare con l'acqua: a coloro che amano l'acqua, che vivono vicino ad essa, che lavorano con essa.
tratto da "Gli Spiriti della Natura" di Luisa Chevalier