| L'universo è una danza di energia, un "uni-verso", un unico canto con ritmi e armonie in continuo cambiamento. La melodia del mondo fisico e sorretta da un vasto gioco di contrappunti e diafonie. Noi vediamo solamente una parte delle raziazioni dello spettro; udiamo soltanto una frazione delle possibili frequenze del suono. Di solito, percepiamo soltanto una melodia isolata; ascoltiamo solo l'ottavino di un'orchestra infinita. Andare in trance significa cambiare livello di coscienza ed espanderla; sentire il rullo dei tamburi, i violini pulsanti, l'urlo dei sassofoni, conoscere le armonie intrecciate, anche se vengono suonate in altre chiavi, e fremere con la stessa sintonia che si libra nell'aria.
Gli stati di trance, cioè gli stati di coscienza alterata, sono stati chiamati in molti modi: consapevolezza espansa, meditazione, ipnosi, "andare di fuori". Le tecniche per andare in trance si possono ritrovare in ogni cultura e religione: partendo dai canti ritmati di uno sciamano siberiano, fino all'associazione libera di parole svolta sul divano di un analista freudiano.
Lo stimolo ad oltrepassare i limiti della mente condizionata dalla società sembra essere un bisogno assai radicato nell'uomo. Esiste un'infinità di diversi stati di trance, ma quattro sono gli stati principali dell'alterazione di coscenza:
Beta: Normale stato di veglia, l'individuo è consapevole di tutte le sensazioni fisiche e dei bisogni corporei.
Alfa: Stato meditativo da leggero a medio, fantasticherie, concentrazione focalizzata, leggera sonnolenza. L'individuo non trova difficile risvegliarsi da questo stato.
Tetra: Stato di meditazione profonda, sonno da medio a profondo, lieve incoscienza. L'individuo trova il risveglio da questo stato da moderatamente difficile a molto difficile.
Delta: Sonno molto profondo, coma o profonda coscienza. L'individuo ha poca coscienza delle sensazioni fisiche e dei bisogni corporei.
Gli stati più profondi di trance possono aprire le nostre capacità paranormali, la nostra consapevolezza psichica e la precognizione.
Gli esseri umani non possono evitare di entrare e uscire da stati alterati di coscienza. Noi siamo alterati quando leggiamo, fantastichiamo o guardiamo la televisione. Un concetto fondamentale da comprendere è che gli stati di trance sono sia soggettivi che oggettivi. C'è una continua serie di esprienze, che in parte possono invece venir condivise con altre persone, e possono risultare simili alle esperienze altrui. Ciò che inizia nell'immaginazione diventa in seguito reale, anche se quel tipo di realtà è assai diversa da quella dei sensi fisici. Si tratta della realtà delle correnti di energia che sono alla base di tutto, e che formano l'universo.
La percezione ordinaria è un processo che avviene tramite i sensi fisici. Ciò che vediamo, sentiamo, tocchiamo, odoriamo o gustiamo viene ulteriormente condizionato dal linguaggio. Ma la percezione negli stati di trance non è per niente legata ai sensi fisici. I "colori astrali" non vengono visti con gli occhi fisici, i suoni vengono "uditi" solo nella nostra mente. Le correnti di energia sottile non si addatano ai modelli sensoriali, il nostro linguaggio non ha un nome per esse, nè contiene parole adeguate per descriverle.
Le percezioni ottenute per mezzo della trance devono essere tradotte nei modelli che conosciamo; in ultima analisi, costruiamo un sofisticato mondo metaforico per rappresentare la realtà di ciò che viene chiamato "l'astrale". Se siamo abbastanza bravi, possiamo creare dei sensi che metaforicamente "vedono", "sentono", "toccano", "odorano" e "gustano". Queste percezioni pseudosensoriali vengono in seguito ulteriormente interpretate usando un sistema di simboli adatto alle nostre aspettative.
Starhawk
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