La Linea D'Ombra: esoterismo, paranormale e misteri

Ateismo, I,II,III,IV parte...in aggiornamento

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Al Azif
Posted on 12/9/2011, 14:08     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Ciao a tutti, oggi si parla tanto (e male) di Ateismo, molti credono che il concetto di ateo si fermi solo ed esclusivamente sul fatto che esso sia una persona che non crede a nulla se non a se stesso,un senza dio appunto.
Io invece vorrei addentrarmi di più nel concetto di Ateismo e regalarvi qualche mio pensiero, e magari perchè no, aprire un dibattito su questa cosa.
Suddividerò in più parti questo post, perchè non riesco a scrivere tutto adesso, quindi appena potrò aggiornerò il post =)
Iniziamo allora con la prima parte;

ACCEZIONI E DISTINZIONI DEL TERMINE.



Presupposto il dato di fattoche, nella tradizione religiosa dell'umanità, si concepisce Dio (e non la divinità o il divino) quale ente personale, trascendente (distinto cioè dall'uomo e dal cosmo), creatore, provvidente e tale che possa manifestarsi agli uomini, e al quale gli uomini possono ricorrere con preghiere e sacrifici, il termine Ateismo può assumere ed ha assunto fari significati, e può distinguersi in varie specie e sottospecie.
Vi è un ateismo pratico e uno teoretico, il quale si suddistingue in assoluto e relativo.
L'ateismo pratico è quello di chi si comporta come se Dio non esistesse, ammette cioè Dio, ma nega Dio nella sua condotta di vita.
L'ateismo teoretico assoluto non ammette l'esistenza nè di Dio nè del divino, e a sua volta si suddistingue in negativo e positivo: quello negativo nega Dio e il divino per ignoranza (ved. "il selvaggio" di Rousseau che per altro vi consiglio di leggere L'idea centrale della filosofia di Rousseau è che ogni uomo nasce buono e giusto, e se diventa ingiusto la causa è da ricercare nella società che ne corrompe l'originario stato di purezza.)o per indifferenza; quello positivo comporta la negazione motivata di Dio e del divino (i materialisti: Epicuro, La Mettrie,Feuerbach,Marx,Nietzsche,Stirner,Rensi). L'atesimo teoretico relativo non ammette l'esistenza di Dio, ma ammette quella della divinità e del divino.
Esso si distingue in ateismo degli agnostici, dei panteisti,dei panenteisti (Dio non si identifica del tutto con la natura) e dei deisti (quest'ultima forma è al confine col teismo in senso pieno, dato che teismo in senso lato può anche essere detto deismo e anche forse panteismo).
L'ateismo è stato anche distinto in:
1)Ateismo dell'orgoglio umanistico (l'uomo non ha bisogno di Dio, l'uomo crea se stesso)
2)Ateismo postulatorio (è necessario negare Dio per affermare la libertà dell'uomo)
3)Ateismo dell'indifferenza (l'uomo non ha bisogno di Dio nè di porsene il problema)
4)Ateismo della sofferenza (se c'è il male come può esserci Dio?)
le quali però sono tutte forme dell'ateismo teoretico

-FINE PRIMA PARTE-
 
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Posted on 12/9/2011, 14:39     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png
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Ovviamente questo è un post illustrativo che non prende un'idea personale quindi posso dare la mia... ok? XD

Allora.
Prima di tutto, vorrei dire che la maggior parte di quelli che si definiscono "Atei" oggigiorno lo dicono per pura e semplice voglia di essere anti-chiesa, anti-religioni, o altro-qualunque cosa. Sapete, sembra quasi "figo" non credere in Dio o in divinità varie. Lo posso trovare legittimo, ma trovo oltraggioso il fatto di ripudiare anche la personale spiritualità che loro vedono più limitata del puro e semplice metodo scientifico.

Comunque, oltre a questo, mi rifaccio a quello che hai scritto.

CITAZIONE
L'ateismo pratico è quello di chi si comporta come se Dio non esistesse, ammette cioè Dio, ma nega Dio nella sua condotta di vita.

Questo credo sia quello più logico. Un po' agnostico, no?

CITAZIONE
L'ateismo teoretico assoluto non ammette l'esistenza nè di Dio nè del divino, e a sua volta si suddistingue in negativo e positivo.

Anche questo non ha senso... l'uomo non è portatore di verità da quanto ne so, quindi con quale competenza dice che Dio e/o il divino non esiste?

CITAZIONE
1)Ateismo dell'orgoglio umanistico (l'uomo non ha bisogno di Dio, l'uomo crea se stesso)

Questa ha un senso.
CITAZIONE
2)Ateismo postulatorio (è necessario negare Dio per affermare la libertà dell'uomo)

Ecco, questa già secondo me scade nell'assurdo. Com'è possibile credere che Dio metta delle catene? Le catene se le mette l'uomo, da solo. Non serve Dio per questo.
CITAZIONE
3)Ateismo dell'indifferenza (l'uomo non ha bisogno di Dio nè di porsene il problema)

Diciamo che per quanto menefreghista, anche questa ha un senso XD
CITAZIONE
4)Ateismo della sofferenza (se c'è il male come può esserci Dio?)
le quali però sono tutte forme dell'ateismo teoretico

Questa è quella che odio di più, davvero... Si vede Dio come un salvatore universale, ma credo che chi la pensa veramente così non sappia realmente cosa vuol dire "Dio".
 
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_NeveNera_
Posted on 12/9/2011, 16:52     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Voi sapete che un Ateo è un religioso a prescindere, perchè professa di credere di non credere, pertanto crede lo stesso a qualcosa. ^^
 
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Posted on 12/9/2011, 17:09     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png
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In effetti sì, però non sapevo vi fossero così tanti tipi di ateismo, e quello non può riferirsi a tutti (:
 
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_NeveNera_
Posted on 12/9/2011, 18:32     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Invece penso che si possa collegare a tutti, perchè l'uomo crede sempre in qualcosa per negare la credenza di un altro uomo.
 
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Al Azif
Posted on 12/9/2011, 18:35     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Si Merc la mia analisi, presa tra l'altro da vari spunti filosofici e varie teorie lette qua e la su vari libri, da la possibilità di una più attenta analisi sul "fenomeno ateismo", come dici tu giustamente oggi sembra quasi essere una moda non credere a qualcosa o non avere una spiritualità, il mio intento anche nei post che verranno sarà quello di elencare il più possibile tutte le sfaccettature dell'ateismo, sotto un profilo prettamente filosofico.
Io non posso definirmi un ateo, credo più
CITAZIONE
L'ateismo pratico è quello di chi si comporta come se Dio non esistesse, ammette cioè Dio, ma nega Dio nella sua condotta di vita.

Che poi potremmo fare ancora di più analisi approfondite sul Dio di riferimento,ma questo è un altro discorso, non ho voluto citare religioni apposta, ma mi sono limitato nell'illustrare il tutto in maniera distaccata.
Presto continuerò ;)
Spero sia stato di vostro gradimento...^_^
 
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Posted on 12/9/2011, 19:31     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png
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@Neve, sì lo so, solo che se hai letto, in alcuni tipi di ateismo non si dice puramente che non "si crede a niente", ma si hanno altre analisi.
Per questo ho detto che quella frase non può essere collegata a tutti i tipi di ateismo. (:

@Al, assolutamente, a me è piaciuto un sacco.
Attendo con ansia i prossimi post u.u
 
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Al Azif
Posted on 13/9/2011, 19:28     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Seconda parte del post:

STORIA DELL'ATEISMO



Come ha mostrato la fenomenologia della religione, la crdenza in Dio è caratteristica di tutti i popoli,anche dei più primitivi.
Non è mai esistito alcun gruppo umano senza credenza in Dio, senza religione(Paleoetnologia): il sogno del "buon selvaggio" che vive puro e felice senza leggi e religione, è un semplice mito che lo sviluppo di studi etnologici ha dissolto.
Cioò spiega il carattere innaturale dell'ateismo e la sua difficoltà di penetrazione.
L'epicureismo (Epicuro), nel tentativo di distogliere gli uomini dal timore della morte, relega gli dei negli "intermundia"; l'epicureo, concependo Dio indifferente all'uomo trasforma la sua indifferenza verso Dio in calma interiore, in serenità.
Anche la presenza del male nel mondo diviene un argomento probativo dell'indifferenza di Dio alla sorte dell'uomo: se Dio vuole togliere i mali dal mondo, non puòè impotente; se può e non vuole è invidioso; se non vuole e non può è invidioso ed impotente; se vuole e può perchè non li toglie? come dice anche Lucrezio daltronde, ma nulla fa pensare che l'uomo sia un senza dio/divinità.
Ad esempio non possiamo parlare di ateismo neanche nella civiltà greca, perchè manca il termine di riferimento al quale predicarlo: un Dio personale, creatore,trascendente.
Iniziamo a trovare vari eforme di ateismo invece nel periodo illuminista,che troverà più completa esplicazione nell'800 e col quale trova un conclusione nell'idealismo tedesco.
Sempre in questo periodo l'ateismo ottocentesco è sempre collegato ad una divinizzazione dell'uomo per mezzo di una religione dell'umanità. In conclusione si può notare come l'uomo dagli albori cerca un Dio di riferimento, una figura (nel caso monoteistico o più figure nel caso politeistico) mistica alla quale affidare i propri sogni, speranze.
Concludo con un'analisi fatta da un genio come Freud, secondo lo stesso una forma contemporanea di ateismo è la psicoanalisi, che fa derivare l'idea di un Ente supremo dall'ambivalenza affettiva di amore e timore presente nel rapporto padre-figlio.

La prossima parte sarà dedicata all'analisi degli aspetti positivi dell'ateismo.
 
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_NeveNera_
Posted on 13/9/2011, 19:44     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Concordo appieno con te: L'ateismo nell'antichità non esisteva, perchè l'uomo si affidava a Dio perchè conosceva poco del mondo e non abbastanza da sentirsi sicuro di sè stesso, quindi necessitava l'approvazione di qualche ente superiore. Non vedo l'ora di leggere quali aspetti promuoverai come positivi dell'ateismo *w*
 
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Al Azif
Posted on 17/9/2011, 12:36     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




III Parte.

ASPETTI POSITIVI DELL'ATEISMO



Il fenomeno dell'ateismo non manca però di aspetti positivi che è bene sottolineare.
Anzitutto l'ateismo costituisce una prova negativa dell'inevitabilità del rapporto Uomo-Dio: l'animale non si pone il problema di Dio, che è un fatto specificatamente umano.
L'ateismo poi, scaturisce molte volte come reazione ad esageragioni personalistiche in senso antropomorfico del discorso intorno a Dio, che dimenticano uno dei cardini della teologia sia la distinzione tra l'inconoscibilità dell'essenza e la conoscibilità dell'esistenza.
L'ateismo ripropone in tal modo la validità della teologia negativa, di quel senso di mistero che è la garanzia contro ogni eccesso di razionalizzazione e scientificizzazione del "Dieu caché", per usare l'espressione di Pascal.

Il dramma del teismo, che è il passaggio degli attributi di Dio a Dio stesso, viene messo a nudo dalla negazione ateistica, che non può non riproporre la necessità del riconoscimento dell'assoluta trascendenza dell'Altro e pur della sua presenza nel Tutto.
Si potrebbe paradossalmente affermare con Nedoncelle che l'ateismo, profondamente inteso, e una necessaria struttura del genuino teismo, nel senso che "se Dio è inevitabile perchè insuperabile, l'insuperabile resta per noi l' inaccessibile: restiamo negli attributi ma non cogliamo mai lui stesso.
La fede in Dio è pura nella misura in cui è pericolosamente vicina alla negazine di Dio, come l'apofatismo* è prossimo all'ateismo.

L'ateismo risulta infine positivo anche in un altro senso: i coerenti sostenitori dell'ateismo assoluto come Nietzsche o Satre hanno dimostrato che insieme con Dio cadono tutti i valori; hanno dimostrato che la fede nella Natura, nell' Uomo, nella Scienza o nella Storia non bastano, se non sono rette e sorrette dalla fede in Dio.
In tal modo l'ateismo ha esercitato una valida funzione catarchica, liberando l'uomo contemporaneo da ogni mito umanistico e lasciandolo solo con il suo Nulla, nostalgico della patria nella misura in cui ne sperimenta la mancanza.

In questo senso, ben più dell'ateismo della negazione assoluta, risulta negativo l'ateismo dell'indifferenza, che nasce dall'insensibilità per il problema di Dio e della religione.
L'ateismo assoluto, invece, finisce per promuovere una riproposizione di un più valido e genuino teismo. richiamando la filosofia ad un vero e severo esame di coscienza, ad un interiore rinnovamento in senso più esistenziale che teologico, o meglio più esistenzialmente che astrattamente teologico.

L'ultima parte sarà dedicata alla Possibilità metafisica dell'ateismo, come al solito spero di aver fatto cosa gradita con questo post.



*L'apofatismo (dal greco ἀπό φημι che significa letteralmente lontano dal dire, non dire) è un metodo teologico secondo il quale Dio è del tutto inconoscibile attraverso la razionalità, perché trascende la realtà fisica e le capacità cognitive umane.
In quest'ottica, l'approccio più adeguato a Dio è quello che prevede il silenzio, la contemplazione e l'adorazione del mistero, e prescinde cioè da qualsivoglia processo di speculazione o indagine razionale dell'essere divino.
Questa teoria è l'esatto contrario del catafatismo della teologia affermativa, la quale prevede la conoscibilità di Dio attraverso l'uso della ragione e dell'intelletto.
La teologia negativa, tuttavia, che si serve di un tale metodo apofatico, ammette in parte la possibilità di un esercizio discorsivo e razionale per avvicinarsi a Dio, non dicendo cosa Egli è, ma dicendo cosa Egli non è. Essa culmina comunque nel silenzio.
 
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Morgwen )o(
Posted on 18/9/2011, 14:47     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




ecco appena finisci dillo che io prendo mi stampo tutto bellino bellino e me lo studio bene bene che internet è inconcludente XD
 
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10 replies since 12/9/2011, 14:08   61 views
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