La Linea D'Ombra: esoterismo, paranormale e misteri

Inni a Dioniso

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Morgwen )o(
Posted on 8/9/2011, 20:09     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Inno Omerico

Dioniso, figlio di Semele gloriosa
Io ricorderò: come egli apparve lungo la riva del limpido mare,
su di un promontorio sporgente, simile a un giovanetto
nella prima adolescenza; gli ondeggiavano intorno le belle chiome scure; sulle spalle vigorose
aveva un mantello purpureo.
E presto, nella solida nave,
apparvero veloci, sul cupo mare,
pirati tirreni: li portava la sorte funesta.
Essi, al vederlo,
si scambiavano segni fra loro:
rapidamente balzarono fuori,
e subito afferrandolo, lo deposero nella loro nave,
pieni di gioia nel cuore.
Pensavano infatti ch’egli fosse figlio di re cari a Zeus,
e volevano legarlo con legami indissolubili:
ma i legami non riuscivano a tenerlo,
e i vincoli cadevano lontano dalle sue mani e dai piedi;
egli se ne stava seduto e sorrideva,
con gli occhi scuri.
Il timoniere, comprendendo,
subito esortò i suoi compagni, e disse:
“Amici, chi è questo dio possente che avete preso,
e tentate di legare?
Nemmeno la nave ben costruita riesce a portarlo.
Certo, infatti, egli è Zeus, o Apollo dall’arco d’argento,
o Posidone: poichè non è simile agli uomini mortali,
ma agli dei che abitano le dimore dell’Olimpo.
Suvvia, lasciamolo andare sulla terra nera,
subito; e non mettete le mani su di lui,
che egli, adirato, non scateni venti furiosi,
e grande tempesta”.
Così parlava,
e il capo inveì contro di lui con parole di scherno:
“Sciagurato, bada al vento, e spiega con me la vela della nave
Manovrando tutti i cavi: a costui penseranno gli uomini.
Io prevedo che egli verrà fino all’Egitto, o a Cipro,
o fra gl’Iperborei, o più lontano, ma infine
una buona volta ci rivelerà i suoi amici e tutte le ricchezze
e i suoi parenti; poichè un dio ce lo ha mandato”.
Così dicendo issava l’albero e la vela della nave;
il vento soffiò in piena vela, e i marinai, dai due lati,
tendevano i cavi. Ma ben presto apparvero loro fatti prodigiosi.
Dapprima, sulla veloce nave nera, gorgogliava
vino dolce a bersi, profumato, da cui si effondeva un aroma
soprannaturale: stupore prese tutti i marinai, quando lo videro.
Subito dopo si distesero lungo il bordo superiore della vela
Tralci di vite, da una parte all’altra, e ne pendevano abbondanti
Grappoli; intorno all’albero si avviticchiava una nera edera,
ricca di fiori, su cui crescevano amabili frutti;
e tutti gli scalmi erano inghirlandati. Essi allora, vedendo queste cose,
ordinavano al timoniere di guidare a terra la nave.
Ma il dio, sotto i loro occhi, nella nave, si trasformò in un leone
dallo sguardo pauroso e bieco: essi fuggirono a poppa
e intorno al timoniere dall’animo saggio
si fermarono attoniti: il dio, d’improvviso balzando,
ghermì il capo; e gli altri, evitando la sorte funesta,
come videro, si gettarono fuori tutti insieme, nel mare divino,
e diventarono delfini. Ma il dio ebbe pietà del timoniere:
lo trattenne, e gli concesse prospera sorte: e così gli disse:
“Coraggio, nobile vecchio, caro al mio cuore;
io sono Dioniso dagli alti clamori, che generò la madre
Semele, figlia di Cadmo, unendosi in amore con Zeus”.
Salve, o figlio di Semele dal bel volto: non è possibile,
per chi si dimentica di te, comporre un dolce canto.



Inno Orfico

Invoco Dioniso dall'urlo profondo, baccante;
Dioniso primogenito, dalla doppia natura,
nato tre volte, signore del baccanale.
Invoco Dioniso feroce, innominabile, nascosto,
che ha due corna e duplice forma;
invoco Dioniso coperto d'edera, dal volto di toro, caro ad Ares,
dio dell'esultanza, venerabile;
invoco Dioniso mangiatore di carne cruda,
triennale, portatore d'uva, vestito di foglie.
Sapiente dal buon consiglio
che nascesti dagli amori segreti di Zeus e Persefone,
dio immortale: ascolta, beato, la nostra voce,
e dolce, benevolo, ispiraci
con animo ben disposto insieme
alle tue nutrici dalle belle cinture.
 
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