| Antichissime credenze parlano di un mondo sotterraneo chiamato Agharti, dove abitano esseri sovrannaturali, conoscitori delle Verità Supreme, incontaminati dal Male. Lì risiederebbe anche il Re del Mondo ed i destini degli uomini e del pianeta sarebbero nelle sue mani.
Agharti, regno segreto e sotterraneo, che ha sede nelle più profonde cavità della Terra e si estende sotto tutto il mondo…
Nel corso dei secoli, mistici, occultisti e, nel nostro secolo, anche archeologi, ne hanno parlato e l’hanno cercata. Sètte esoteriche hanno costruito su questo mito la loro ragion d’essere, come i Templari e, successivamente, i Rosa Croce.
La fondatrice della Società Teosofica, Helena Petrovna Blavatsky, chiamava Agharti, la "Loggia Bianca" e la situava su un’isola dove, in tempi remotissimi, erano atterrati i "Signori della Fiamma", semi déi provenienti da Venere.
La capitale di Agharti è Shambhalla, la "Città di Smeraldo. A Shambhalla risiedono il Re del Mondo e il Consiglio formato dai Superiori Sconosciuti. Questo consiglio è formato da dodici Savi, che sono degli Iniziati ai gradi più alti della conoscenza i quali, insieme al Re del Mondo, governano gli esseri umani, segretamente ma efficacemente, in un eterno gioco di scacchi contro il Male.
Agharti esiste, simultaneamente,su due piani: quello fisico e quello mistico, ma in entrambi questi piani solo pochissimi illuminati (Arhat) hanno la possibilità di esservi ammessi. Può accadere di imbattersi casualmente in uno degli ingressi al Regno Sotterraneo ma, se si dovesse entrarvi, ci si perderebbe irrimediabilmente nei meandri sconfinati che perforano il sottosuolo, oppure, se anche si riuscisse a trovare una via d’uscita, non si ricorderebbe nulla di ciò che si è visto o appreso. Perlopiù, in ogni modo, accedere ad Agharti è impossibile perché i suoi abitanti, per non permettere l’ingresso al Male, avrebbero predisposto una protezione invalicabile, costituita da speciali vibrazioni che offuscano le facoltà mentali e rendono invisibili le porte del Regno.
Agharti è retta, abbiamo detto, dal Re del Mondo (Chakravarti), Colui che ha il potere di parlare con Dio (Brahmatma), il quale regna per il periodo di una delle Quattordici Ere (Manvatara), da cui è composto un ciclo cosmico. Per inciso la nostra sarebbe l’Era del Cinghiale Bianco. L’attuale Re del Mondo si chiama Vaivaswata ed è il settimo sovrano in carica. Egli è in comunione spirituale con tutti i suoi predecessori, i cosiddetti Manu, termine che indica un mediatore fra umanità e divinità, un essere che, attraverso la sua saggezza ha acquisito doti semi divine. Il concetto "Manu" esiste presso diversi popoli e, sorprendentemente, anche con la stessa radice linguistica. Un Manu sarebbe stato Gesù, Buddha, Mosè, Maometto e, prima di tutti, questa funzione era svolta dall’Arcangelo Michele
Nessuno è mai potuto andare ad Agharti, tornarne e vantarsene, ma esiste un popolo, fra noi, che un tempo è nato e vissuto ad Agharti: gli Zingari. Un tempo essi nacquero e vissero nel Regno Sotterraneo, ne erano cittadini a pieno diritto. Ma, un giorno, commisero qualche cosa che ad Agharti fu considerato un crimine imperdonabile. Non sappiamo cosa fosse, dato che ad Agharti non esistono Leggi, né Polizia e che è la Coscienza del male fatto l’unica punizione di chi sbaglia. Doveva trattarsi di un crimine davvero enorme. Sta di fatto che questi cittadini rinnegati furono cacciati da Agharti, divenendo Zingari, un popolo che vagabonda, incessantemente. C’è chi dice che, senza più ricordare, essi cerchino gli ingressi di Agharti e che, secondo la maledizione di cui sono vittime, solo quando avranno trovato l’ingresso e ricorderanno, potranno tornare a casa, perdonati. Una prova dell’origine aghartiana degli Zingari sarebbe la loro familiarità con l’occulto, la loro capacità di predire il futuro e di leggere la mano.
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