La Linea D'Ombra: esoterismo, paranormale e misteri

Aziluth, Emanazione;

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+_Nahash_+
Posted on 15/6/2011, 11:57     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Aziluth è il mondo posto in essere dall’Immanifestato dalle dieci parole di Dio. (“io l’ho chiamato”). Come emanazione emerge da En-Soph Aur, e in un processo discendente gli altri mondi separati emergono dai quattro livelli di Aziluth. Così, dalla zona creativa del divino emerge Beriah, che si manifesta come un sotto-albero che emerge dal mezzo dell’albero di Aziluth (“l’ho creato”). Dal mezzo di Beriah emerge il mondo della formazione, Yesirah, che contiene le forme di tutte le cose. Infine, dal mezzo di Yesirah emerge Asiyyah, dove il piano dell’esistenza trova una sua concreta attualizzazione e realizzazione (“l’ho fatto”), completando uno schema sequenziale di tre mondi al di sotto ma anche contenuti nel Mondo Divino dell’Immutabile Unità. Come per l’Albero della Vita, essi rappresentano il passaggio del divino nell’umano, e viceversa il percorso per ascendere dall’umano al divino, e le interpretazioni del percorso attraverso e oltre le forme ingranate dell’Albero sono molteplici. La Qabbalah sostiene una cosmologia a più livelli, ognuno dei quali è un mondo in se completo, collocato gerarchicamente, in modo tale che la parte superiore del mondo inferiore costituisce l’aspetto inferiore del mondo superiore, in una struttura complessiva a bulbo di cipolla. Ogni livello corrisponde a uno stato di coscienza, e la maggior parte degli esseri umani esistono ai livelli più bassi. Essi vivono una vita meccanica, legata ai bioritmi del corpo, agli automatismi della mente, e alle abitudini percettive e comportamentali. Per il cabalista esistono più mondi paralleli, e la kevannah, la contemplazione, glieli apre davanti uno dopo l’altro. La Qabbalah cerca di sollevare l’iniziato al di sopra di questa esistenza puramente meccanica, rendendolo consapevole del suo stato psichico ordinario e delle sue limitazioni, e di educarlo ad entrare in uno stato di coscienza più elevato, in cui egli sia affrancato dalle proprie abitudini e condizionamenti, in grado di scegliere e soprattutto di raggiungere l’unità col divino (devekuth). Per essere libero, il cabalista deve in primo luogo osservare le illusioni a cui lo porta la sua meccanicità, la cruda verità ch’egli è schiavo e condizionato. In ognuno dei reami paralleli Tiph’ereth, la Sephirah centrale, ha un ruolo di rilievo. In una visione, Asiyyah è il Reame fisico, quindi il corpo; Yesirah il Reame spirituale, quindi il campo bio-elettrico vitale; Beriah il Reame animico, quindi la costruzione di un’essenza permanente; e infine Aziluth è il Reame del divino, delle pure essenze permanenti. Tiph’ereth, nel Reame fisico di Asiyyah (Realizzazione), rappresenta il plesso solare; nel Reame spirituale di Yesirah, il chakra Anahata; nel Reame animico di Beriah, Tiph’ereth è la coscienza autoriflessiva, la coscienza di Sé, che osserva l’Io-Yesod da un punto di vista esterno, come un angelo custode che guida la persona attraverso situazioni difficili con prudenza e abilità. Ciò non è in contrasto con una visione psicologia a cui siamo più abituati, che vede in Malkuth il corpo, in Yesod l’Io, e in Tiph’ereth il Sé, che con la sua dimensione esperienziale più ampia può essere davvero il guardiano e il protettore dell’Io.

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