La Linea D'Ombra: esoterismo, paranormale e misteri

Seppuku rituale che salva l'onore

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enomeD88
Posted on 4/6/2011, 14:45     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Per un occidentale entrare nella forma mentis di un giapponese è difficile per definizione. E lo è ancora di più se si parla di onore.
L' harakiri ed il seppuku, benchè simili nella sostanza ma non nella forma, erano forme rituali per commettere suicidio. Il suicidio poteva giungere a seguito di sconfitte militari, di atti disonorevoli, per un grave errore commesso sul campo di battaglia o in società.

Ma non solo: il suicidio rituale veniva praticato talvolta anche nel caso della morte del proprio maestro ("oibara" o "tsuifuku"), rendendo il gesto di togliersi la vita più di un gesto di espiazione, ma un rituale per dimostrare l'estrema venerazione nutrita verso una particolare personalità.

Per i giapponesi, l'anima aveva la sua sede nel ventre. Questo giustifica simbolicamente il rituale del seppuku: con un taglio profondo nel ventre, si mostrava la volontà di punire, e pulire, la propria anima dalle colpe commesse, continuando a conservare il proprio onore anche dopo la morte.
Il seppuku infatti venne adottato come condanna a morte (a volte volontariamente scelta dal condannato) senza disonore. Piuttosto che soccombere al nemico, era preferibile uccidersi e non macchiarsi della colpa di venire catturato e fatto prigioniero; piuttosto che vivere con l'onta di una sconfitta, la morte era un'alternativa molto più appetibile che vedersi rinfacciare la propria inettitudine.

rituali del seppuku e dell' harakiri sono sostanzialmente simili; ma la forma, in Giappone, è altrettanto importante della sostanza, se non di più.
Il seppuku infatti era un rituale molto più articolato dell' harakiri, e generalmente riservato alla casta dei samurai. L'harakiri invece mancava di quell'estrema solennità che caratterizzava il seppuku, e la sua rilevanza simbolica era minore.

Per eseguire il seppuku, il condannato doveva sedere secondo la posizione tradizionale giapponese, poggiando il corpo sulle ginocchia, fondoschiena sui talloni e punte rivolte all'indietro; la posizione serviva ad evitare che il corpo cadesse all'indietro, movimento che avrebbe causato una morte disonorevole.
Se il seppuku avveniva entro le mura di casa o a corte, la lama utilizzata era il tanto, un sottile pugnale portato solitamente dietro alla schiena; in caso di seppuku sul campo di battaglia, spesso veniva utilizzato il wakizashi (spada compagna), definito "il guardiano dell'onore".

Prima del rituale, e se non si trovava sul campo di battaglia, il samurai effettuava un bagno, vestiva abiti bianchi (il bianco è il colore del lutto in Giappone) e mangiava il suo ultimo pasto, ciò che più gli era gradito. Spesso il samurai componeva un poema prima di eseguire il seppuku, sedendo di fronte alla sua spada.
Una volta pronto, il samurai sedeva di fronte ai testimoni scelti per assistere al rituale; apriva il suo kimono bianco, prendeva il pugnale predisposto per il suicidio rituale afferrandone una porzione di lama avvolta da un panno bianco, e si infliggeva la ferita mortale.

Sebbene il gesto del seppuku fosse un atto volontario e compiuto dal suicida, una figura fondamentale era quella del kaishakunin, il "decapitatore". Una volta eseguita l'incisione nell'addome, incisione che andava da sinistra verso destra, il kaishakunin decapitava il suicida con un colpo netto, avendo però cura che una piccola porzione di tessuto mantenesse attaccata la testa al resto del corpo.

Il decapitatore era spesso un amico fidato, oltre che un abile maestro di spada; questo non solo mostra l'importanza del suicidio rituale per un samurai, ma anche il rispetto che il suicida provava nei confronti del kaishakunin prescelto. Se infatti il colpo netto non avesse decapitato il samurai, il volto avrebbe conservato una smorfia di dolore, rappresentando una morte per nulla onorevole; oltre al fatto che un amico fidato non avrebbe mai lasciato il suicida soffrire inutilmente: l'addome è infatti uno delle zone più dolorose del corpo umano se perforato o lacerato.

A volte invece, il decapitatore non era un amico o il proprio secondo, ma il nemico stesso.
 
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+_Nahash_+
Posted on 4/6/2011, 19:14     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Interessante bravo bravo apri altri bei post XD
 
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1 replies since 4/6/2011, 14:45   43 views
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