La Linea D'Ombra: esoterismo, paranormale e misteri

Mandragora

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»Dawn«
Posted on 22/4/2011, 18:20     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




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Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Solanales
Famiglia: Solanaceae
Genere: Mandragora L.

Mandragora L. è un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Solanaceae comunenemente note come Mandragola.
Le loro radici sono caratterizzate da una peculiare biforcazione che ricorda la figura umana (maschile e femminile); insieme alle proprietà anestetiche della pianta, questo fatto ha probabilmente contribuito a far attribuire alla mandragola poteri sovrannaturali in molte tradizioni popolari.

Storia e leggenda:

La mandragola costituì uno degli ingredienti principali per la maggior parte delle pozioni mitologiche e leggendarie.
Innanzitutto il nome, probabilmente di derivazione persiana (mehregiah), le è stato assegnato dal medico greco Ippocrate. Nell'antichità le venivano accreditate virtù afrodisiache; era utilizzata anche per curare la sterilità.

Alla mandragora venivano nel Medioevo attribuite qualità magiche e non è un caso se era inclusa nella preparazione di varie pozioni. È raffigurata in alcuni testi di alchimia con le sembianze di un uomo o un bambino, per l'aspetto antropomorfo che assume la sua radice in primavera. Da ciò ne è derivata la leggenda del pianto della mandragola ritenuto in grado di uccidere un uomo. Veniva considerata una creatura a metà del regno vegetale e animale, come il meno noto agnello vegetale di Tartaria.

Nel 1615, in alcuni trattati sulla licantropia, tra i quali quello di Njanaud, appariva l'informazione dell'uso di un magico unguento a base di mandragora che permetteva la trasformazione in animali.

Secondo le credenze popolari, le mandragore nascevano dallo sperma emesso dagli impiccati in punto di morte.

La mandragola può essere ricondotta ad alcune usanze Voodoo nelle quali era utilizzata come surrogato delle più famose bambole di cera. È considerata una pianta magica anche dalla Wicca moderna, in particolare nei giorni di plenilunio.

La pianta della mandragola viene pure ricordata nell'omonima rappresentazione teatrale di Niccolò Machiavelli, fra le piante magiche del romanzo fantasy Harry Potter e la camera dei segreti e dell'omonimo film da esso tratto, nel nome di due personaggi dell'anime e manga I Cavalieri dello zodiaco, nonché nel lungometraggio Il labirinto del fauno e nel film di Stefano Bessoni Krokodyle dove una mandragola viene utilizzata nel processo di fabbricazione di un homunculus.

Varie Curiosità sulla Mandragora:

Un curioso aneddoto citato nella Bibbia riporta di come la moglie di Giacobbe, Lea, grazie alla mandragora riuscì ad ottenere che egli si coricasse con lei, dicendogli: “ vedi che ti ho affittato per stanotte, grazie alle mandragore che ha portato nostro figlio”, tenendolo così distante dalle sue concubine.
Da questo episodio si può rivelare come già nel antichità questa pianta fosse ritenuta altamente afrodisiaca, al punto da indurre Giacobbe a preferire la moglie all’amante.
Non a caso gli Ebrei la chiamano Dudaim, da “Dum”, amore.

In Persia era adoperata per assicurarsi l’amore e la fedeltà del proprio marito, mentre in Egitto era considerata l’emblema dell’amore.

In Grecia, invece, la mandragora era chiamata la “pianta di Circe” ed addirittura Plutarco e Plinio la citarono nelle loro opere.

Plinio ci da addirittura dei suggerimenti sul come, a suo giudizio andrebbe raccolta: “Coloro i quali la vogliono raccogliere, non devono avere il vento in faccia; devono compiere tre giri intorno ad essa con una spada, e quindi tirarla fuori volgendo il viso verso il sole calante”.

Fin dall’antichità, inoltre, fu adoperata come anestetico nelle amputazioni.
Columella la definì “semi umana” e gli arabi la chiamavano “pomo dei Djinn”, ossia “degli spiritelli”.

Ai tempi di Pitagora si riteneva che la mandragora avesse il potere di rendere invisibile chi la portava addosso.

Apuleio ci riporta addirittura le precise modalità per estrarla dal terreno senza danni, in quanto secondo il mito la mandragora “ Urla ed emette lamenti, e si vendica di coloro che la strappano dalla terra”.
Tale rituale prescrive di scavare in una notte senza luna e con un attrezzo di legno, mai di ferro o di qualsiasi altro metallo e, appena scoperto il tubero, lo si deve legare con un capo di corda, mentre l’altra estremità va annodata al collare di un cane affamato.
Dovrà infatti essere quest’ultimo, stimolato da un cibo lanciato lontano a dare lo strattone per estrarre il tubero.
Ma non basta: il raccoglitore dovrà suonare in uno strumento musicale rumoroso per evitare di sentire l’urlo della mandragora, che gli potrebbe risultare fatale.

0Il fascino della mandragora, però, conobbe il suo pieno splendore nel medioevo.
In quel tempo si pensava che la pianta nascesse ai piedi delle forche.
Un ultima chicca per chiudere in bellezza: pare che persino Giovanna D’Arco, la pulzella d’Orleans, se ne servì come amuleto perché riteneva desse l’invulnerabilità in battaglia.

Mandragora autumnalis:

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È una pianta erbacea perenne, emicriptofita, acaule.
È dotata di una grossa radice a fittone, di aspetto grossolanamente antropomorfo
Le foglie, di forma ovato-oblunga, corrugate, sono disposte a formare una rosetta basale al centro della quale, in autunno, è presente un ciuffo di fiori peduncolati, con corolla violacea, imbutiforme, lunga 3-4 cm, suddivisa in 5 lobi.
Il frutto è una bacca ovoidale, di colore giallo-arancio, lunga fino a 3 cm.

 
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