La Linea D'Ombra: esoterismo, paranormale e misteri

Ad ogni fiore la sua storia

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+_Nahash_+
Posted on 13/4/2011, 21:52     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Premetto che alcune sono leggende altri fatti realmente accaduti.

Il crac dei tulipani

Sareste disposti a barattare casa vostra con un fiore? Sicuramente no Eppure nell'Olanda del XVII secolo, poteva succedere anche questo.
La domanda di tulipani aumentò infatti a tal punto che i prezzi schizzarono alle stelle (fino a cifra pari a 3000 euro di oggi) e i bulbi furono quaotati un Borsa.
Gli speculatori colsero al volo l'occasione: chi voleva guadagnarci comprava tulipani "virtuali" cioè bulbi non ancora fioriti per poi rivenderli a prezzo più alto una volta attecchiti.
Nel 1637 la tendenza si invertì: xhi per coprire i debiti accumulati, chi per monetizzare, gli investigatori iniziarono a liberarsi dei bulbi mettendoli in massa sul mercato. Il 5 Febbraio i prezzi crollarono e in 48 ore la bolla finanziaria scoppiò. Lasciando sul lastrico vivaisti e banchiari.
E pensare che, prima di tutto questo, un mercante olandese che aveva ricevuto tre bulbi in dono da un turco li aveva scambiati per cipolle e ci aveva preparato una frittata.

Alessandro r i fiori di Pesco

Anche i grandi condottieri hanno un animo sensibile, a volteAlessandro Magno, in particolare, pare avesse un debole per i delicati fiori di pesco.
Probabilmente vide quest'albero per la prima volta nei giardini del re Dario iii, durante la spedizione contro la Persia(dopo il 1334 a.c)
e, come raccontò otto secoli dopo lo scrittore romano Rutilio Tauro Emilliano Palladio. "Avendo vinto il re Dario, i macedoni portarono dalla Persia in Grecia il nuovo albero, affinchè anche i Greci ne gustassero i frutti".
Non contento, "Alessandro Magno apprezzò tanto il pesco che lo importò in Egitto e con i suoi rami volle incoronare i vincitori". Sulla painta lo scrittore narra anche un altro anneddoto.:"Secondo i cristiani questo albero offrì la sua ombra a Gesù mentre fuggiva con i genitori in Egitto". Perciò, secondo Palladio, l'imperatore Giuliano L'ultimo monarca pagano di Roma, ordinò di abbattere tutti i peschi dell'imper.

Il Giglio di Francia

Il fiore che compare con il nome di Giglio araldico in molti stemmi è in realtà un iris. Comunemente detto giaggiolo(iris pseudocorus).
Secondo una leggenda, il primo a metterlo su ascudi e armature fu il re dei Franchi Clodoveo I, dopo aaver sconfitto gli Alemanni nella battaglia di Tolbiac, nel 496. Perchè lo sclese? Si dice che il campo di battaglia fosse coperto di Iris( probabilmente iris germanica), ma alcuni narrano che lo avesse ricevuto ingno da un angelo dopo la sua conversione.
Più di sei secoli dopo un altro re. Luigi VII, usò l'iris come simbolo della monarchio afrancese. Tra il popolo era il Fleur de Louis ma, a causa della pronuncia simile, il "fiore di luigi" diventò presto Fleur de Lys, cioè Giglio. Con questo nome finì anche (rosso su fondo bianco) nello stemma del comune di Firene: nel 1251 i colori furono invertiti rispetto alla prima versione (bianco su fondo rosso) dopo che i Guelfi alleati del papato vollero differenziarsi dai nemici sconfitti i gibbellini.

Il matrimonio e i ifiori D'arancio

Ogni fiorista lo sa: i fiori d'arancio sono destinati alle spose. M aperchè? Secondo la mitologia Greca Gea, la madre.terra, regalò a Zeus ed Era, per le loro nozze, un albero dai pomi d'oro, custodito dalle figli del gigante Atlante, le Espieridi, in un giardino ai confini del mondo.
Artisti e letterati rinascimentali erano convinti che questi frutti dorati fossero arance, perciò i profumatissimi fiori bianchi della pianta sono acnora oggi sinonimo di matrimonio. In realtà i Greci non potevano conoscere questo frutto, che du portato dagli arabi in Africa settentrinale, sicilia e Spagna solo intorno al mille (nel resto d'europa arrivarono invece quattro secoli dopo)
Storicamente pare più probabile siano stati i mori a diffondere in Sicilia la tradizione di ornare le future moglie con le zagare, il giore degli agrum, da cui nascono frutti polposi e piani di semi, per loro augurio di fertilitàe prole numerosa.

Le rose di Giuseppina

Più che senza spine all'inizio del XIX secolo in Francia non c'era rosa senza Giuseppina.
La prima moglie di Napoleone, imperatrice di Francia del 1804 al 1810, amava a tal punto questi fiori che trasformò i 1726 ettari del castello fi Malmaison nel giardino più celebre dell'epoca.
La sua collezione non aveva paragoni. Anche perchè, in qualcunque luogo si trovassero, i soldati di Napoleone aveva l'ordine di raccogliere rose e spedirle alla regal consorte. Persino durante le guerre i tesori botanici diretti da Giuseppina pootevano passare indenni attraverso i territori nemici.
Godeva di uno speciale lascia passare anche il vivaista londinese Jhon Kennedy, che acquistava rose rare per l'imperatrice.

Roseti in guerra in Inghilterra

Lungi dall'essere una disputa botanica, la cosiddetta guerra delle due rose fu un lungo e cruento conglitto dinastico combattuto per il trono d'inghilterra.
Protagonisti dell scontro durato trent'anni, furono la famiglie Lancastere York de rami della casa regnante dei plantageneti. A colpi di spada e intrighi, alla fine la spuntò Enrico VII, dei lancaster. Ma il nuovo re sposò Elisabetta di York, unendo le due casate e doventando capistipide della nuova dinastia diei Tudor.
Le due famiglia avevano nello stemma luna rosa banca(york)e una rosa rossa (lancaster): lo notò in una sua novella lo scrittore inglese Walter scott che , nel xx secolo, dette consì involontariamente il nome a quella guerra.
Le due rose si fusero poi anche nel nuovo emblema voluto da Enrico VII: una corolla di petali rossi intorno a una rosa bianca, detta "rosa tudor"Elisabetta di York ed Enrico VII Lancaster "intrecciano" le rose dei rispettivi stemmi.

Pietanze profumate

Non bisogna essere perforza capre per mangiare dei fior. Almeno fino al 40 a.c., molti popoli misero bulbi e petali nel piatto: gli orientali si deliziavano con le gemme di emerocalide ( o stella d'oro), gli antichi romani condivano con malva, rose e viole( che ancora oggi si glassano) mentre nel XVII secolo i francesi aggiungevano al liquore chertreuse petali di garofano.
Ancora oggi cinesi e giapponesi apprezzano il sapore dolciastro dei bulbi freschi di iris, gli italiani mangiano fiori di zucca, gli austriaci aggiungono petali di rosa nel tè nel miele e neglio sciroppi. Gli olandesi fanno di più: coltivano fiori da vendere come alimenti. Tra questi l'orchiedea Karma, "da sgranocchiare come radicchio".

Stregoni con i fiori

Altro che fiori di Bach : gli antichi si affidavano spesso alla natura per risolvere i proprii problemi di salute.
Persino nella preistoria, come dimostrerebe l'uomo sepolti a Shanidar circa 60 mila anni fa sotto tappeto di colorati fiori di cardo, millefoglio, fiordaliso e valvarosa, forse una guaritore accompagnato dai "derri del mestiere".
I medici romani usavcano il papavero come anestetico e contro l'insonnia i chirurghi spremevano il succo delle margherite fresche sulle bende con cui avvolgevano le ferite dei soldat. Chi voleva mantenere i denti bianchi usava le radici di asfodelo, efficaci anche contro le scottature per la congiuntivite il rimedio migliore era l'infuso di mammole con mirra e zafferan. Nel Medioevo, alla corte di Carlo Magno, gli iris funzionavano per tutto:interi e sotto spirito, sulle contusioni, bolliti nel vitno, si davano agli appestati, mentre il bulbo veniva prescritto come antidolorifico.

Il mito di Narciso

Non aveva un nome da Latin lover eppure, secondo gli antichi Greci, Narciso, il figlio della ninfa Liriopee del dio Cefiso, era tanto bello quanto crudele e vanitoso. Ovidio narra nellas metamorfosi che un giorno la ninfa eco, innamorata del giovane, lo seeguì e tentò di abbracciarlo. Il ragazzo la spinse rudemente e la ninfa, consumata d'amore scamparve: di lei rimase solo la voce che ancora oggi vaga nelle valle solitarie.
Nemesi la dea della vendetta decise allora di punire Narciso: lo attitò vicino a una sorgente e lo fece specchiare nelle acque limpide.
In quel momento il ragazzo si innamorò della sua immagine riflessa: C'è chi dice dice che annegò nel tentativo di abbracciarsi, chi dice che morì di fame e sete mentre languiva affranto sulla riva.
In ogni caso la dov'era morto spuntò un bel fiore da petali bianchi e dal cuore giallo, che prese il nome del giovane di cui ricordava la bellezza.

Fonte: focus storia (anche questo scritto tutto a mano XD)
 
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