La Linea D'Ombra: esoterismo, paranormale e misteri

Lughnassadh, 31 luglio - 1 agosto

« Older   Newer »
  Share  
Morgwen )o(
Posted on 7/4/2011, 19:56     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Corrispondenze



Luna: Luna del Raccolto

Divinità:
Demetra, Persefone, Cerridwen, Faunus, Lugh, Cerere e tutti gli dei che presiedono sull'agricoltura

Spiriti della Natura:
Salamandre

Simboli: Grano, orzo, frutta, bamboline di grano

Colori:
Rosso, Oro, Arancio, Verde

Cibi Tradizionali:
Frutti del primo raccolto, Mele, Pane, Bacche, Grano, Patate, prodotti locali. Torte appena sfornate, sidro, mirra, agnello arrosto .

Fiori e piante: Malvarosa, Erica, Prugna selvatica, Grano, Orzo, Acacia, Aloe, Incenso, Mirto, Foglie di Quercia, Girasoli

Incensi e oli: Rosa, Gelsomino, Garofano, Lillà, Gardenia, Sandalo

Pietre: Corniola, Citrino, Ambra, Tormalina, Avventurina, Peridoto, Sardonite


Origine e significato:



Lughnasadh significa "primo di Agosto" in gaelico, Lugh significa Agosto. Questo sabba è conosciuto anche con il nome di Lunasa, Lughnasa, Lugnnassadh, Lammas oppure Festa del Raccolto.

Questa è la prima delle 3 celebrazioni del raccolto nella Stregoneria. La nostra Madre Terra ci ha benedetti con la sua ricompensa. Celebriamo la nascita del Dio, i frutti dei campi e dell'orto.
La Dea dell 'Estate stende il suo mantello di verde e porta via il nero mantello dell' Anziana. La Dea però procura solo quello per cui lavoriamo e piantiamo con i nostri intenti.
E' il momento in cui i giorni si accorceranno e i campi matureranno. I lunghi giorni d'estate ormai sono passati e noi vedremo i frutti dei nostri sforzi. Adesso è il momento di raccogliere.
Noi celebriamo questo periodo dell'anno celebrando 'estate. L'estate è caldo, crescita, abbondanza, lavoro e gioco che ovviamente accompagna tutti questi elementi.
Lunge ore di luce solare, giardini rigogliosi, frutti del raccolto, verdure, erbe, conservazione, ghiacciatura di questo raccolto.
Noi celebriamo l'estate avendo però già un occhio all'inverno che verrà. La celebrazione di questo Sabbat è una pausa per rilassarci e aprirci ai cambiamenti della stagione, così che si può essere tutt'uno con le energie e ottenere quello che vogliamo.

Questo Sabbat è il primo dei tre dedicati al raccolto. Il lavoro della primavera e dell'estate è finalmente ripagato con il primo raccolto dell'anno. Questo è conosciuto come il periodo in cui le piante della primavera maturano e cedono i loro frutti e semi per il nostro uso.
Con l'autunno che inizia, il Dio Sole inizia ad invecchiare, ma non è ancora morto. Il Dio simbolicamente perde un pò della sua forza così come il Sole che sorge sempre più a Sud ogni giorno e la notte che inizia a crescere.
Il Re Sole, adesso Signore dell'Oscurità, da la sua energia al raccolto per assicurare la vita mentre la Madre si prepara a dar via il suo aspetto alla Crona.
Tessere il grano come per esempio fare le bambole di spighe è tradizionale. Il pane è infornato e l'altare è decorato con verdure e frutta del raccolto.
Altri nomi per Lughnasadh includono Lammas e la Vigilia di Agosto.
Lammas era il nome medievale cristiano per la festa e significa "Massa di Pagnotte", perchè era il giorno in cui le prime pagnotte venivano infornate dal raccolto e posizionate sugli altari delle chiese come offerte. Era un giorno rappresentativo dei "primi frutti".

Nella tradizione irlandese, gaelica e scandinava questa festa era chiamata "Lughnasadh", un'occasione per commemorare il funerale del Dio del Sole Lugh. Però la situazione è un pò confusionaria. Anche se può sembrare che celebriamo la morte di Lugh, il Dio della Luce in realtà non muore ( mitologicamente ) fino all'equinozio autunnale. E in realtà, se leggessimo il mito attentamente, scopriremmo che non è la morte di Lugh ad essere onorata, ma i giochi per il funerale che Lugh stesso organizzò per commemorare sua madre Taillte.

In alcune tradizioni wiccan questo è il momento del Dio Grano o del Re sacrificale il cui sacrificio consente a chi lo onora, di sopravvivere durante l'inverno. Il suo Spirito è nel grano e nel granturco, la sua linfa viene versata sui campi. Così come il Dio muore nella raccolta, lui rivive dai suoi stessi germogli. Ecco così la legenda del Dio che viene sacrificato e quindi torna a vivere, ancora ed ancora.

In questa vigilia di agosto la tradizione vedeva molti festival dell'arte. Le gilde medievali creavano ancora più mercanzie, decoravano i loro negozio e loro stessi con colori accesi e nastri, marciavano in parate e organizzavano strane recite cerimociali e danze per gli stranieri e per gli astanti.

E' una festa che celebra sia il Dio che la Dea, un tempo sia di principio femminile che maschile, ma anche un momento di transizione. Anche se maturiamo ciò che abbiamo costruito, raccogliamo i meriti per il nostro lavoro, il Dio si sacrifica volontariamente per mano della Dea e il sangue è sui campi come i semi a primavera. Il grano che matura è prodotto di una pianta morente. La promessa di una nuova vita è nel cuore di ogni spiga che matura, trasformandosi in grano e quindi in farina e quindi in pane che ci sosterrà nei mesi che verranno. La Dea stessa, nella sua fase di Madre abbondante e prodiga è presente come mietitrice del grano, di anime e di vita, la Crona che gentilmente conduce la vita nella morte per poter ricreare ancora vita.

Il grano è sempre stato associati a divinità che venivano uccise e smembrate e che ritornavano dal mondo sotterraneo come Tammuz, Osiride e Adone. La storia di Demetra e Persefone è un ciclo di morte e rinascita associato al grano. Demetra, la Dea della fertilità, non avrebbe lasciato crescere nulla finchè sua figlia non fosse stata liberata dal mondo Sotterraneo.

Per questa ragione fare il pane, specialmente quello di granturno è atto sacro in questo sabbat. Le torte rituali a volte hanno il volto degli Dei. Siate sicuri di invocare il Dio del Grano quando preparate il pane/torta e di infondere le vostre sicurezze all'impasto.

Ma non dimentichiamo che Lughnasad è un sabbat, è un momento di festa. Quando il vostro pane è sfornato e pronto da mangiare, tagliatelo a pezzetti con le dita e mangiatene qualche pezzo, ricordando il Dio nelle vostre preghiere.
Lugh, nella mitologia irlandese, era un dio-mago signore di tutte le arti: sapeva suonare l’arpa, comporre poesie, costruire case, forgiare il ferro e vincere le battaglie con la forza e la magia (curiosamente, gli viene attribuita anche l’invenzione del gioco degli scacchi).
Il simbolo astrale di Lug è il Sole e la sua arma preferita una lancia magica la cui punta riflette l’immagine del cielo stellato.
Come dio solare era colui che conosceva tutti i segreti del cielo e della Terra, come “Multiforme Artigiano”, invece, riuniva in sé tutte le categorie e trascendeva ogni funzione.

La festa di Lughnasadh è collegata anche a Tailtiu, dea della Luna e dell’Aurora, madre adottiva e nutrice di Lugh: Tailtiu morì a causa del duro lavoro che aveva compiuto per rendere fertili le pianure irlandesi e, prima di morire, chiese che le pianure divenissero la sua tomba. Lugh allora ordinò agli Irlandesi di commemorare la madre scomparsa, ma la tradizione vuole che la festa fosse ripetuta in onore di entrambi e che in questa stessa occasione venissero celebrate anche le "nozze di sovranità" tra il Dio e la Dea Erin in occasione del suo accesso alla sovranità dei Tuatha De Danann. Allo stesso modo tutti i re d'lrlanda si univano ritualmente alla Dea della Terra, la sola che concedeva loro la sovranità sul paese.
Il periodo era destinato al riposo, alle gare di abilità o atletiche (i giovani partecipavano a gare di lotta, lancio di aste, tiro con l'arco e corse di cavalli).
Essendo le arti sotto il patrocinio di Lugh si tenevano anche competizioni poetiche di Bardi e di musici.
La festa appartenendo alle quattro “feste del fuoco” veniva celebrata con fuochi rituali accesi in cima alle colline intorno ai quali tutti si riunivano per festeggiare in gioia e serenità, dopo le fatiche del raccolto.
Durante i giochi e i banchetti di Lughnasadh avvenivano scambi commerciali ma era soprattutto il periodo delle assemblee plenarie del popolo, momento in cui venivano dibattute le cause ed emessi i verdetti.
Nel frattempo le giovani coppie si univano in una sorta di “matrimonio temporaneo” che durava un anno e un giorno e poteva essere sciolto o confermato al termine.
All'alba della vigilia di Lughnasadh, si costruivano piccole capanne coperte di fiori, possibilmente vicino a corsi d'acqua, dove gli innamorati dormivano insieme la notte del 31 luglio.
Nelle notti della tarda estate – illuminate dalle stelle più luminose, Vega e Altar, in Cina si suole raccontare la storia del grande amore tra un essere umano e un essere divino.
E’ la storia del povero bovaro Niu Lang e della Fata Celeste Zhi Nu, la bella tessitrice.
La leggenda è al tempo stesso un mito di fondazione cosmogonico e un rito propiziatorio per la terra.
Per gli Egizi il 31 di luglio era un momento molto importante: nella piramide di Cheope quattro gallerie erano allineate in modo tale da corrispondere esattamente alla posizione che avrebbero preso, proprio in questo giorno, quattro astri: Sirio (simbolo della dea Iside), Orione (simbolo di Osiride), Alpha Draconis e Kochab, la stella polare (simboli della cosiddetta "ascia di Horus", l'arma che donava l'immortalità).
I raggi delle quattro stelle arrivavano a colpire, tutti insieme, una camera nel cuore della piramide, detta Caverna Cosmica: la luce consacrava il Faraone, dio delle stelle, nel giorno chiamato dei Misteri della Magia Stellare. La notte tra il 30 ed il 31 era dedicata a Khepra, il sacro scarabeo, detto anche "il Sole Nero": si diceva che l'animale trascinasse le sue uova verso Est, per far nascere i suoi piccoli a Oriente, come il sole. Khepra era un simbolo, l'emblema di quelle energie nascoste nell'inconscio, che sarebbero esplose nel mattino, nel fulgore del Sole.
Per i popoli del Nord il 31 di luglio era Lammas, la festa del matrimonio tra il dio Odino e la dea Frigg nel Walhalla.

Per i Celti era Lugnasad, la festa del dio Lugh, o "Luna del raccolto", festeggiata fino al primo di agosto.

Per i Romani a fine luglio si tenevano i Furinali, in onore delle Furie: un sacerdote sacrificava vittime per ingraziarsi le tre dee, chi aveva subito gravi torti chiedeva il loro intervento per vendicarsi di chi li aveva offesi.
La festa cadeva nel pieno del calore estivo; la nostra parola estate viene da "Aestas", che deriva dal verbo aestuare, avvampare. Era il momento della mietitura del grano, del raccolto che poteva significare ricchezza ed abbondanza per un anno, oppure carestia e fame.
Un'usanza antichissima, diffusa in tutti i popoli, che persiste ancora oggi in alcuni paesi (come la Bretagna e la Scozia), era di lasciare incolto un pezzo di ogni campo, a disposizione degli spiriti maligni (oppure dello spirito della terra, o dei folletti o del diavolo, a seconda dei periodi); al momento della mietitura veniva offerto un fascio di spighe, che veniva lasciato sul terreno incolto. Il fascio veniva prelevato dall'ultimo covone; da questo venivano anche tolti i chicchi per la nuova semina autunnale, simbolo di continuità tra la vita e la morte. Spesso con le spighe intere si confezionava una piccola bambola portafortuna da appendere in casa.

Poiché il raccolto dava di che vivere, la mietitura era vissuta con grande sacralità.

www.ilcalderonemagico.it/ruotanno_Lughnasadh.html
www.stregadellemele.it/main4.asp?pag=lugh
 
Top
0 replies since 7/4/2011, 19:56   16 views
  Share