La Linea D'Ombra: esoterismo, paranormale e misteri

Genius Loci

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Morgwen )o(
Posted on 7/4/2011, 12:17     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Il Genius loci è un'entità soprannaturale legata a un luogo, e oggetto di culto nella religione romana. Tale associazione tra Genio e luogo fisico si originò forse dall'assimilazione del Genio con i Lari a partire dall'età augustea. Secondo Servio, infatti, nullus locus sine Genio (nessun luogo è senza un Genio) (Commento all'Eneide, 5, 95).
Secondo le prescrizioni del Movimento Tradizionale Romano, il Genius loci non va confuso con il Lare perché questi è il Genio del luogo posseduto dall'uomo o che l'uomo attraversa (come i Lari Compitali e i Lari Permarini), mentre il Genius loci è il Genio del luogo abitato e frequentato dall'uomo. Inoltre quando si invoca il Genius loci bisogna precisare sive mas sive foemina ("che sia maschio o che sia femmina") perché non se ne conosce il genere
Nella religione romana era considerato come un'entità soprannaturale legata ad un luogo o ad un oggetto di culto.
Col tempo il significato si è modificato, tanto che oggi nel linguaggio dell'architettura moderna, per genius loci s'intende il significato culturale e successivamente quello emozionale che viene attribuito ad un luogo, ad uno spazio o ad una città.
Pertanto è l'espressione del “carattere” di un luogo, le sue caratteristiche intrecciate con gli usi e i costumi degli uomini che abitano quel posto,
E' una sorta di “spiritello” che miscela sia l'identità fisica che culturale del luogo, identità che sopravvive o muta nel tempo.
La cultura romantica ha riscoperto il concetto del genius loci tramite l'esperienza dei Gran Tour, che videro in Stendhal un punto di riferimento.
In questo caso il genius loci assume il ruolo di porta temporale con cui stabilire un contatto con i nostri predecessori.
E' come se si stabilisse una connessione spirituale, emotiva e culturale con un luogo e col suo territorio.
Nella società attuale in continuo fermento e cambiamento, dove il concetto di spazio e tempo subiscono rapidi cambiamenti, non possiamo considerare il genius loci solo come “spiritello” del luogo o come richiamo storico.
Ci sono luoghi in cui il genius loci è associato ad un monumento, ad un personaggio.
Se pensiamo a luoghi sacri come Fatima, Lourdes, Assisi, in essi ritroveremo la presenza di un'entità divina che ci parla, un'atmosfera dove si respira la sua presenza.
Altro elemento importate da considerare è la parola. Il genius loci non si trasmette solo attraverso le caratteristiche del luogo. La parola, o meglio, la lingua o il dialetto di un territorio sono un prodotto culturale che lega l'individuo a quel territorio.
Pertanto egli ci può persino parlare, illuminando la nostra fantasia o animando le nostre emozioni più intime.
Tuttavia le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d'infanzia, ad un ricordo, ad un affetto.
Un albero, una panchina, un muretto sono elementi che possono sussurrarci storie senza storie, come direbbe il Prof. Cavallaro.
Ciò avviene in quanto alla fonte vi è un processo di suggestione. Un processo emotivo in cui ognuno di noi viene avvolto come in una spirale. Se tale processo non avviene, difficilmente si riesce a cogliere il genius loci di un luogo. Se le emozioni non emergono in superficie, difficilmente si possono cogliere alcuni significati storici e culturali di quel luogo.
Ogni luogo ha il suo spirito. La questione è se lo spirito del luogo sia uno spirito, o anche più spiriti o se sia uno spirito immanente del posto. Entrambe sono possibilità accettabili, e neòòa storia delle civiltà troviamo esperienze e idee diverse in questo campo. Cicerone, sempre alla ricerca di una spiegazione “naturale”, prese in considerazione il fatto che determinati luoghi siano più adatti di altri alla Profezia, e perciò attira l’attenzione sulle “esalazioni” della terra. In ogni caso, in questi luoghi santi parla un Dio o una Dea. Nella tradizione tedesca, invece, si parla di una voce della terra. In determinate circostanze è possibile sentirla. E anch’essa, che parla dall’oscurità e non è una Dea della luce, conosce ed è saggia.
Racconti di spiriti della terra autonomi che vivono sotto terra o nelle montagne parlano invece di esseri assai concreti che possono fermarsi sul posto. Nel Faust, Goethe da la parola a uno spirito della terra(per metà inventato), ed eleva un monumento concreto al Genius Loci, lo spirito del luogo del Parco di Weimar sul fiume Ilm.
 
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