La Linea D'Ombra: esoterismo, paranormale e misteri

Il caso Carretta

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AlexandraS~
Posted on 5/4/2011, 14:41     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Di certo nessuno si aspetta una confessione in diretta tv: la televisione è diventata, negli ultimi anni, teatro di scandali più o meno finti ma così clamorosi da guadagnarsi le chiacchiere, non solo del giorno dopo, ma dei giorni e dei mesi che ne seguono.
Distinguere un "incontro" sotto le coperte al Grande Fratello, non è come dare in diretta tv la notizia di una confessione di un delitto o un ritrovamento macabro.
Chi l'ha visto, noto programma ventennale di Rai Tre, si occupa da anni dei casi di scomparsa: ma purtroppo, molti di questi, si trasformano in casi di omicidio.

Come avvenuto per la svolta del caso Scazzi, Chi l'ha visto c'era e ha contribuito per la risoluzione del famoso caso Carretta.

I fatti
La famiglia Carretta è formata da 4 persone: Giuseppe Carretta, il padre; Marta Chezzi, la madre; Ferdinando e Nicola Carretta, i figli.
Entrambi sono ragazzi difficili, con dei problemi: Nicola è un ex tossicodipendente, tornato a casa per uscire finalmente dalla droga. Ferdinando invece ha dei problemi con il padre.
La famiglia sta programmando un viaggio in camper in giro per l'Europa di circa 3 settimane; Francia, Spagna, Nordafrica. Padre, madre e figlio. Ferdinando non vuole seguire la famiglia, lui è più grande, ha 27 anni, mentre il fratello ne ha 23.
La famiglia Carretta, il giorno prima della partenza, il 5 Agosto 1989, scompare nel nulla.
Ferdinando resta a Parma, cerca di incassare degli assegni del padre e del fratello, per un totale di 6 milioni di lire circa: la banca, Banca del Monte, inizialmente si rifiuta di accettare gli assegni, in quanto la firma di padre e fratello sia per loro falsa, ma alla fine la somma viene concessa a Ferdinando che l'8 agosto, scompare.
Scompaiono tutti e 4.

Le indagini
Il PM allora era Antonio di Pietro, oggi rappresentante di punta del partito Italia dei Valori: il fiuto di uno dei magistrati più in gamba d'Italia ovviamente non si smentisce ed è il primo a puntare il dito su Ferdinando Carretta, scomparso nonostante non dovesse partecipare al viaggio. Il ragazzo viene descritto come schivo, introverso, che non andava d'accordo con la famiglia, secondo lui troppo presa da Nicola e dai suoi problemi con la droga.
Di Pietro non venne creduto e dall'89 alla fine degli anni '90, le ricerche si susseguono quasi inutilmente.
Una svolta c'è il 19 Novembre dello stesso anno della scomparsa: a Chi l'ha visto?, programma di Rai Tre che seguì la vicenda sin dagli inizi, arriva una telefonata in diretta. Il testimone dice di controllare un camper Ford Transit vuoto, in viale Aretusa presso il carcere di San Vittore.
Di Pietro si reca immediatamente sul posto, e il camper è quello della famiglia Carretta, ma di loro non c'è traccia.
Questo lascia sconcertati gli inquirenti che si perdono in mille piste, dal sequestro, al furto finito in tragedia, fino ad una delle ipotesi più battute. Il Pm Di Pietro fa aprire un'inchiesta per omicidio, ma viene chiusa successivamente dal gip Grigo.
Altre ipotesi intanto si rincorrono per giustificare questa stranissima scomparsa: la famiglia Carretta è ai Caraibi e più precisamente, alle Barbados. Gli avvistamenti iniziano a fioccare sui luoghi più disparati, come avviene spesso in questi casi di scomparsa. (Tenete a mente i fratellini di Gravina, per alcuni in Romania, mentre i bambini erano caduti nel pozzo la sera della scomparsa).
Ovviamente, la famiglia Carretta non si sottrae a ipotesi di fughe per motivi economici: essendo economicamente una famiglia abbiente e molto, fu battuta anche la pista della fuga volontaria. Infatti, per molti mesi si rimase fermi sull'ipotesi che Giuseppe Carretta sarebbe scomparso con moglie e figlio annessi, dopo aver sottratto dai fondi dell'azienda, una cifra che finiva in "miliardi di lire".
Come abbiamo già detto, del caso, se ne occupa molte volte la trasmissione Chi l'ha visto? che vide svolgersi davanti agli occhi, tutti gli eventi riguardanti le indagini e questo è un fatto da tenere bene a mente.

La svolta
Le indagini avevano portato a molte piste, in 10 anni ormai era improbabile l'idea di ritrovare l'intera famiglia viva: il Pm Antonio di Pietro non era stato ascoltato a sufficienza e, nonostante non fosse stato il primo a ipotizzare una strage famigliare da parte di uno dei figli, non venne ascoltato.
Siamo a Londra, fine degli anni '90. Ottobre 1998.
Un agente di polizia ferma un uomo, un pony express, chiede patente e libretto ovviamente. L'uomo glieli fornisce tranquillamente e l'agente ha un lampo nel cervello: quel nome, Carretta. L'agente di polizia si ricorda di quel nome e chiede spiegazioni, l'uomo dice "Si, sono il Carretta di Parma".
Sembra essere finito tutto, ma invece l'agente fa una segnalazione all'Interpool: quel Carretta è Ferdinando Carretta, figlio di Giuseppe e Marta Carretta, scomparsi da circa 10 anni in Italia.
Il 22 Novembre, le autorità raggiungono Ferdinando a casa sua: in una via quasi malfamata, lontana dal lustro della sua vita ben agiata di Parma e gli chiedono dei familiari. Lui risponde "Non lo so, non li ho piu' visti dal 1989".
Da lì partono una serie di accertamenti: l'uomo è arrivato a Londra ad ottobre 1989, pochi mesi dopo la sparizione da Parma. Il ciò risulta da una domanda per ricevere l'assegno di disoccupazione. Ferdinando si è mantenuto per quasi 10 anni facendo conto su quell'assegno e su lavoretti saltuari, come quello di adesso. Il pony express.
Arrivano le autorità italiane, cominciano ad interrogarlo a pressarlo per sapere perchè è scomparso anche lui, perchè non ha mai cercato la famiglia, perchè pochi mesi prima della scomparsa dei genitori ha acquistato una pistola calibro 6.35.
L'uomo sembra parlare, dire qualcosa e a Parma si spargono le voci di una possibile versione del figlio dei Carretta: in diretta la città vive questi interrogatori.
L'uomo comunque non dice molto di più.
Chi l'ha visto?, che è arrivato al decimo anno di trasmissione, torna ad occuparsi di nuovo del caso e decide di prendere l'aereo e raggiungere Ferdinando a Londra, per fare una semplice intervista. Alla conduzione c'è Marcella de Palma.
E' il 30 Novembre del 1998, Ferdinando è appena stato ritrovato dalla polizia e interrogato per giorni dal procuratore di Parma, Francesco Saverio Brancaccio, ha dichiarato di non sapere nulla: è strano, perchè tra tutte le trasmissioni che volevano intervistarlo, Ferdinando ha scelto solo Chi l'ha visto? L'inviato, Giuseppe Rinaldi, da il via ad una registrazione che si conclude con una piena confessione.

"Ho preso quella pistola, quell'arma da fuoco, e ho sparato ai miei genitori e a mio fratello. Un atto di follia. Un atto di follia completa"


Ferdinando Carretta viene convinto dalla troupe di Chi l'ha visto? a tornare in Italia, dove l'ha aspettato un mandato di cattura e quindi l'arresto.

Il ritrovamento
Una volta in mano alla polizia, Ferdinando ha rivelato i motivi dell'omicidio e dove erano i corpi.
Il movente sembrerebbe banale, ma fa capire quanto l'uomo fosse instabile e quando fosse vera l'ipotesi di Di Pietro, e di quanto fossero vere le chiacchiere della gente, che indicavano in Ferdinando un ragazzo prima di problemi.
Nando, come si faceva chiamare a Londra, aveva si dei problemi con il padre, ma dei problemi dai risvolti... particolari, che andavano a toccare la sua sanità mentale. Infatti, il giovane, sicuramente per un disturbo mentale a monte, non riusciva a espletare i suoi bisogni in bagno: per sua stessa ammissione, non riusciva a causa dei continui rumori dei lavoratori che c'erano in casa. Per questo, il giovane urinava in un bicchiere e defecava in un giornale. Questa abitudini avevano trovato un muro di comprensione da parte del padre, che spesso umiliava il figlio, invece di comprenderlo ed aiutarlo.
Per questa ragione, apparentemente banale, Ferdinando decide di uccidere il padre. La madre ed il fratello erano marginalmente colpevoli, ma li uccise lo stesso.
Confessò di aver sepolto i cadaveri nella discarica di Viarolo: l'uomo racconta che dopo aver ucciso i familiari, era andato a dormire. Il giorno seguente aveva provveduto a pulire tutto l'appartamento, caricare madre, padre e fratello sull'auto paterna e si sarebbe messo in viaggio verso una discarica alla periferia di Milano, qui però vi avrebbe trovato una coppietta appartata. Si diresse quindi a Viarolo e dietro una cunetta di sabbia, avrebbe scavato in fretta per poi buttarci dentro i cadaveri. Disse di aver fatto tutto di fretta perchè l'alba era vicina.
Successivamente falsificò le firme del padre e del fratello, per incassare dei soldi; prese dei gioielli della madre e se ne andò.
Alcuni di quei gioielli vennero ritrovati nell'appartamento a Londra, altri invece erano stati venduti per poter sopravvivere.
Le indagini della polizia, portarono al ritrovamento di tracce di sangue nel bagno dell'appartamento dell'orrore: infatti, i RIS, guidati da Luciano Garofano, individuarono delle tracce di DNA femminile e maschile, in un tassello di gomma ed in un porta sapone.

L'eredità
Dopo 10 anni dalla scomparsa, tutti i beni di Giuseppe Carretta sarebbero passati al figlio che era ancora in vita, ovvero Ferdinando. Quindi per una tecnica di prassi assurda, Ferdinando, assassino della sua intera famiglia, di lì a qualche mese, si sarebbe visto accreditare soldi a palate che costituivano l'eredità lasciatagli dal padre.
Il 15 aprile 1999, Ferdinando Carretta viene condannato dalla Corte d'Assise di Parma: colpevole di triplice omicidio, con incapacità di intendere e volere al momento del fatto. Ferdinando viene portato all'OPG di Castiglione delle Stiviere.
Successivamente, nel 2003, Carretta visitò per qualche ora la casa in cui erano avvenuti gli omicidi e si parlò molto di una scarcerazione nei paraggi. Infatti, prima arriva la semilibertà nel 2004 e poi la totale libertà nel giugno del 2006, con conseguente trasferimento a Folrì, in una comunità di recupero.
Ferdinando però, non ha mai discostato l'interesse dalla casa e dall'eredità dei genitori, infatti nel 2006 perse la prima causa per avere i soldi lasciati dal padre. Soldi che poi ottenne nel 2008, insieme alla casa del massacro, grazie ad un accordo fatto con le zie, che avevano intascato a posto suo l'eredità.
L'11 luglio del 2009, Ferdinando Carretta esce dalla casa di recupero definitivamente e il 25 aprile 2010, riesce a vendere la casa degli orrori ad un prezzo di 200.000 euro.
Oggi, è libero.



Unico video sul web che riporta la confessione a Chi l'ha visto? - sono utili alla visione solo i primi 3/4 minuti di video.









 
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