La Linea D'Ombra: esoterismo, paranormale e misteri

Fenice

« Older   Newer »
  Share  
Norman777
Posted on 14/1/2011, 15:28     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




image

La fenice è un sogno d’immortalità. E’ un uccello sacro associato col sole e consacrato a Ra, il dio solare egiziano. Assomiglia a un aquila reale, ha il piumaggio che va dal rosso al blu dalla porpora all’oro.

Possiede una forza non indifferente poiché può portare pacchi anche molto pesanti e per lunghi tragitti. Il suo canto è così splendido da far incantare anche le divinità ma la sua caratteristica principale è quella di poter vivere molti secoli, addirittura cinque, per poi morire in un bellissimo falò da cui rinascerà subito dopo.

Gli antichi egizi furono i primi a parlare della fenice ossia del Bennu, nome che deriverebbe dal verbo “benu” che significa risplendere, sorgere o librarsi in volo.

I testi delle piramidi parlano di un uccello simile ad un airone comparso sulla prima collina emersa dalla acque primordiali e pure nella restante tradizione non si fa riferimento alla sua immortalità.

Dall’Egitto il mito si sarebbe diffuso anche in Grecia con Esiodo e poi con Erodoto che descrisse la fenice come un esemplare unico, sempre maschile che viveva in un oasi del deserto d’Arabia. Quando moriva, il suo successore (figlio) creava con la mirra un grosso uovo e v’introduceva il corpo del padre, chiudeva poi l’uovo con altra mirra e lo trasportava fino a Eliopoli in Egitto per deporlo sul tempio del dio Sole.

Fu poi il turno della letteratura latina che, cominciando da Ovidio per finire con Claudiano nel IV secolo, discussero molto su quest’animale, sul cibo che mangiava (non si sapeva se si nutrisse di aromi fra cui lacrime di incenso o se non si nutrisse affatto) e sulla procedura di trapasso.

La versione più diffusa afferma comunque che prima di morire la fenice si costruisse un nido fatto di ramoscelli di mirto, di incenso, di sandalo, di legno di cedro, di cannella e di altri odori e risorgesse poi dalle proprie ceneri. Altre affermano che il piccolo nascesse in forma larvale dal padre morto e che poi quando fosse cresciuta/o abbastanza per volare fosse solita sollevare il corpo del proprio genitore fino a farlo bruciare nell’altare del sole.

La fenice è stata considerata nel tempo come un potente simbolo dai svariati significati. Nel corso della storia ha rappresentato l’inizio di un nuovo ciclo o la fede nella resurrezione tipica dei cristiani. Per gli alchimisti era il simbolo della trasmigrazione alchemica testimoniato anche dal fatto che sovente la pietra filosofale era chiamata Fenice mentre per gli antichi romani era il simbolo dell’eternità dell’impero che era in grado di cambiare pur rimanendo sempre lo stesso.

Questo animale mitologico potrebbe infine essere anche paragonato al sole che nasce all’alba, che muore al tramonto e che rinasce la mattina dopo…una bellissima immagine che riscalda il cuore e lo spirito.

I miti della fenice (perché sono più d’uno) potrebbero basarci sull’esistenza di un vero uccello che viveva nelle regioni dell’Arabia simile all’airone.

“Un uccello mitologico, che non muore mai, la fenice vola lontano, avanti a noi, osservando con occhi acuti il paesaggio circostante e lo spazio distante. Rappresenta la nostra capacità visiva, di raccogliere informazioni sensorie sull’ambiente che ci circonda e sugli eventi che si dipanano al suo interno. La fenice, con la sua bellezza assoluta, crea un’incredibile esaltazione unita al sogno dell’imortalità”.

Il mito di questa creatura si concretò nella redazione che si diffuse largamente fuori del territorio egizio, ove si ricamarono attorno alla sua figura le più svariate leggende. Narra Erodoto (Storie II, 73) che la Fenice volava ogni cinquecento anni dall’Arabia a Eliopoli per seppellirvi la salma del padre che si era portata in un uovo. Questa leggenda resta ancora in qualche modo collegata al culto degli Egizi. La leggenda che ci racconta Tacito negli Annales si allontana ancora di più dall’originale: secondo lui, la Fenice si fabbricava in Arabia un nido con ramoscelli di piante aromatiche, dal quale usciva la nuova Fenice che indi bruciava il padre. Secondo altri antichi, infine, l’animale, giunto a tardissima età, si uccideva sopra un rogo di legni odorosi per poi risorgere dalle proprie ceneri, più puro e più bello. In Roma tale mito, conosciuto già in età repubblicana, avrebbe fornito al poeta Levio (secc. II-I a. C.) lo spunto per la composizione di un carme figurato nel quale la disposizione dei versi riproduceva l’immagine di un’ala. Durante l’impero, la leggenda della Fenice assurse a simbolo del mondo che si ripete e si rinnova incessantemente: cantata, tra l’altro, da Ovidio e da Claudiano, e riferita da Plinio il Vecchio. Anche artisti e scrittori cristiani ne sfruttarono le potenzialità allegoriche, piegando l’antico mito a significare misticamente la promessa cristiana della resurrezione e della vita eterna: tale nuovo valore informa di sé tanto il De carnis resurrectione di Tertulliano quanto il De ave phoenice, epillio attribuito a Lattanzio. Cosa rara e quasi impossibile a trovarsi, la Fenice divenne nel linguaggio popolare un qualcosa di tanto straordinario da sembrare inverosimile, una specie di portafortuna per le persone buone, un qualcosa di magico, senza età né tempo. Il significato che comunemente si ricava dal mito della Fenice, in grado di risorgere dalle proprie ceneri, è che la fine di un ciclo non comporta la distruzione di tutto quanto fatto, bensì è permesso ripartire da dove si era arrivati per proseguire il cammino ad un livello superiore. Anche i cinesi conoscevano un’analoga figura di animale mitico convenzionalmente chiamato fenice. Rappresentato con corpo di drago e testa di fagiano, era anch’esso simbolo di immortalità, nonché emblema dell’imperatrice.

FONTI
 
Top
Desya
Posted on 15/1/2011, 18:35     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




La fenice... il mio primo e prossimo tatuaggio sarà proprio lei :)
mi rappresenta tantissimo...
 
Top
1 replies since 14/1/2011, 15:28   93 views
  Share