La Linea D'Ombra: esoterismo, paranormale e misteri

Cantarella (veleno e la sua preparazione)

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Posted on 28/12/2010, 21:16     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Ma quando si parla di veleno, il pensiero corre subito ai Borgia. Il loro veleno preferito era la cantarella, un tossico letifero e composito, perché all'anidride arseniosa era mescolato il liquido di putrefazione derivato dalla carcassa di animali morti e farciti di veleno. La cantarella era ottenuta anche dall'urina di giovani uomini fatta depositare ed evaporare in un catino di rame, cui si aggiungeva il micidiale arsenico fino a creare una polverina del colore e della consistenza della farina: innocua all'apparenza, esiziale nei suoi esiti. Qualcuno sostiene che invece essa derivasse dalla stessa famiglia della cantaridina, un afrodisiaco assai usato dai maschi di casa Borgia che, se preso in quantità eccessive, diventava tossico. Per inciso, sarà lo stesso eccitante preferito dal marchese de Sade, che lo mescolava alla copertura zuccherina dei confetti all'anice offerti alle sue ignare amanti. Una di queste, la prostituta Marguerite Coste, più golosa delle altre, ne ingurgitò una ventina: vero è che le sue prestazioni, corredate di flagellazioni, sodomia e altre indecenti variazioni su tema, mandarono in visibilio il "divin marchese", ma la donna, a un certo punto, fu preda di violenti spasmi gastrici, irrefrenabili palpitazioni cardiache, bruciori laringei e conati di vomito in seguito ai quali rigurgitò una poltiglia nerastra. Risultato: de Sade fu condannato a morte dal Tribunale di Marsiglia per sodomia e avvelenamento, pena poi commutata in arresto. I sintomi accusati dalla prostituta francese di de Sade erano gli stessi che caratterizzarono le vittime del veleno borgiano: così, tra spasimi atroci, morì il ricchissimo cardinale Ferrari di Modena per opera di un certo Sebastiano Pinzon (mandante ovviamente Alessandro VI che, dopo aver incamerato tutte le ricchezze del Ferrari, ripagherà il sicario con donazioni e benefici), il quale, però, sotto papa Leone X, finirà processato e, reo confesso, decapitato. Avvelenato anche il più che facoltoso cardinale Michiel per ordine di Cesare, cui necessitavano somme ingenti per armare il suo esercito; l'esecutore materiale del delitto fu il diacono Asquino de Colloredo, che finirà sul rogo durante il pontificato di Giulio II.

Per preparare la cantarella occorre prendere dell'arsenico e con questo far cospargere le viscere del maiale.
Il tutto veniva fatto essiccare fino ad ottenere una polvere bianca simile allo zucchero.
E' un veleno atroce, incolo, insapore ed inodore.
 
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