Una delle teorie più intriganti è che gli esseri fatati un tempo fossero mortali puniti a causa dei peccati di Eva.
Una leggenda islandese, forse convertita in racconto cristiano nel XI secolo dai monaci missionari che consideravano le fate parte integrante del mondo pagano da sradicare, racconta che Eva era intenta a lavare i suoi figli, quando Dio le parlò. Impaurita, nascose quelli che non aveva ancora lavato. Quando Dio le chiese se tutti i suoi figli fossero presenti, Eva rispose di si.
Questo fece infuriare Dio, che dichiarò: "Come tu hai nascosto i tuoi figli alla mia vista, così essi rimarranno per sempre nascosti alla tua!"
Questa storia spiegherebbe perchè i bambini possono vedere gli esseri fatati, che si presume non crescano mai (il che riecheggia un pò la storia di Peter Pan), e il desiderio sia degli umani di vederli e interagire con loro per ristabilire l'antica parentela, sia il loro piacere di vivere vicino al mondo dei mortali e, talvolta, di condividerlo.
Angeli Caduti
Una tradizione popolare diffusa nelle campagne ancora influenzate dalla cultura celtica è che le fate siano "angeli caduti", condotti fuori dal Paradiso da Lucifero ma non abbastanza cattivi da essere rinchiusi all' Inferno. Leggende narra che non combatterono contro Dio, ma rimasero neutrali e che, quando san Michele chiuse ai ribelli le porte del Paradiso, esse rimasero fuori.
I tipi di esseri fatati dipendono, quindi, dal luogo nel quale atterrarono dopo essere caduti sulla Terra; così, ad esempio, coloro che caddero nell'acqua sono divenuti ondine o ninfe marine. Questa ipotesi concorda con la "teoria naturalistica", secondo cui le fate riflettono la natura del luogo in cui vivnono.
Indubbiamente, molte delle descrizioni degli esseri fatati che provengono dall'Irlanda e dalla Bretagna parlano di esseri alti e luminosi. Ma non tutte le culture celtiche seguono questa linea. Nella tradizione dell'Isola di Man, o Manx, si dice che "Esse", come vengono chiamate le entità fatate per non incorrere nel tabù di nominarle direttamente, siano le anime di coloro che affogarono durante il diluvio di Noè.
Fin dall'epoca medievale le fate sono state demonizzate dalla Chiesa cattolica e successivamente dai puritani. Al processo contro Giovanna d'Arco, tenutosi nel 1431, furono citate come prove d'accusa. Si sotenne, infatti, che da giovane Giovanna avesse officiato rituali attorno a una quercia nota col nome di "Albero delle fate". Col tempo quella pianta era divenuta un santuario sacro alla Vergine Maria e le ragazze erano solite intrecciare ghirlande in suo onore, un esempio della commistione tra vecchia e nuova religione, frequente tra la gente dell'epoca.
" Fate e Creature Magiche - La Chiave del Mondo Segreto" di Cassandra Eason