La Linea D'Ombra: esoterismo, paranormale e misteri

Ninfe

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»Dawn«
Posted on 20/4/2011, 22:17     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




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La mitologia greca annovera molte ninfe (dal greco antico νύμφη, "giovane fanciulla"), divinità minori della natura o celesti. Vi sono molti miti su di esse, questi le associano spesso ai satiri, da cui la tendenza sessuale della ninfomania.

Molto spesso nelle tradizioni mitiche le Ninfe appaiono come nutrici o copie delle madri di dèi e di eroi, donde il loro appellativo di nutrici.
Ermes e Dioniso sono allevati dalle Ninfe, e nel culto dionisiaco esse appaiono come prime seguaci del dio, prime Menadi.
Probabilmente per analogia con il carattere trimorfo di alcune divinità femminili greche, le Ninfe sono spesso menzionate a gruppi di tre, come le Cariti, molte volte guidate da Ermes.
La loro iconografia è piuttosto costante: sono effigiate come fanciulle di particolare bellezza, in lunghe vesti, nell'atteggiamento processionale o di danza. I miti ridordano spesso gli amori della Ninfa con i Satiri, ma anche con alcuni dei, in particolare con Zeus ed Ermes.
Il culto delle Ninfe rispecchia probabilmente in epoca arcaica e classica sopravvivenze religiose antichissime, alcune delle quali potrebbero risalire alla cultura cretese.
Le ninfe erano venerate da tutto il mondo greco, ma raramente con culto pubblico, se non in associazioni a divinità maggiori: APOLLO DIONISO ERMES PAN ARTEMIDE.
Si attribuivano di solito alle Ninfe facoltà oracolari, ispiratrici, guaritrici, di protezione sul parto, potevano tuttavia rappresentare un pericolo per l'uomo.
Nel mondo romano ne Ninfe greche furono particolarmente identificate con le divinità delle fonti.
A esse e al dio Fontus era dedicata la festa dei Fontinalia (13 Ottobre) già menzionata nel calendario sacrale di Numa.
I Fasti dei Fratelli Arvali ricordano il loro tempio, nel campo di Marzio, in cui si conservano le tavole censorie.
Solo in epoca tarda, furono dedicati alle Ninfe piccoli templi (Ninfei) in cui spesso si celbravano riti nuziali.

Esistono diversi tipi di ninfe, a seconda dell'ambiente naturale in cui vivono. Si distinguono in particolare:

* Epigee (ninfe terrestri)
* Agrostine, dei campi.
* Aloniadi, dei burroni.
* Oreadi o Orestiadi, delle montagne (vedi Eco).
* Napee, delle valli e dell' Ortoclasio.
* Alseidi, dei boschi e della pelle.
* Auloniadi
* Lemoniadi, ninfe dei proci.
* Coricidi
* Driadi (o Amadriadi), che vivevano ciascuna in una quercia o comunque in una pianta (una di esse è Crisopelea). [*]
* Meliadi o Melie, delle piante di frassino.
* Epimelidi, protettrici dei meli e degli ovini.
* Ileori
* Esperidi [*]
* Idriadi (ninfe acquatiche)
* Avernali, del lago Averno e dei fiumi infernali.
* Oceanine
* Nefeli
* Aliadi
* Psamidi
* Nereidi, del mare (dette anche Oceanine o Malie). [*]
* Naiadi o Efidriadi o Idriadi, delle sorgenti. [*]
* Eleadi
* Potameidi, dei fiumi.
* Limnìadi o Lìmnadi, dei laghi e degli stagni.
* Creneidi e Pegee, delle fonti.
* Ninfe celesti
* Pleiadi
* Iadi
* Eliadi
* Alcionidi
* Lampadi, ninfe invernali.
* Tiadi, chiamate anche Menadi o Baccanti da Esiodo.
* Cure, nutrici di neonati.

Il Mito:

Vengono rappresentate, come attraenti fanciulle, vergini in età da marito. Il termine è legato con il verbo latino nubere, "prendere marito", da cui la nostra "nubile". Sono benefattrici e rendono fertile la natura. Proteggono i fidanzati che vanno a bagnarsi nelle loro sorgenti, ispirano gli esseri umani, alcune sono anche guaritrici da mali. Amanti di dei e di comuni mortali, le ninfe cantano perduratamente felici nel luogo a loro consacrato. Dalle loro unioni sono nati vari eroi, semidei ed altre figure mitologiche: per esempio Chirone, Teucro, Mopso. Famosa tra le ninfe è Euridice, moglie di Orfeo (vedi Orfismo).
Le ninfe greche sono più tardi state assimilate alle divinità romane delle fontane, sorgenti e fiumi.
Tra le ninfe più celebri, si può nominare Eco, la ninfa del monte Elicona. Era le tolse la possibilità di proferire parola, così Eco non poté più ripetere altro che le ultime parole pronunciate da altri.
I rituali d'offerta alle ninfe comprendevano sacrifici di agnelli e capretti, ma in prevalenza queste offerte consistevano in latte, olio, miele, frutta e offerte rustiche.

Mito di Numa ed Egeria:

Inizialmente il culto di Egeria era quello di una dea latina, protrettrice nelle nascite, e signora delle acque sorgive.
In seguito fu abbassata al rango di Ninfa, ed alle volte è indicata come moglie di Numa Pompilio.
Il mito vuole che Numa, nel suo governo di stampo religioso, si appoggiasse ai consigli della ninfa per mantenere la pace su Roma.
Questa leggenda ha molti tratti in comune con quelle delle Muse Vaticinatrici, dei greci, tra cui troviamo Egeria stessa. Tratteggiata come la più bella e la più potente: dotata delle più alte facoltà dello spirito, esperta del mondo degli uomini e dei misteri divini.
Il legame tra Egeria e Numa fu tanto proficuo che i romani trasformarono la fonte delle Camene in luogo sacro, e si diceva che le sue acque potessero guarire gli infermi.

La Ninfa Siringa

Stando alla mitologia greca Siringa era una bellissima ninfa dell'acqua di Arcadia, figlia del dio dei fiumi Ladone.
Si narra che un giorno Pan vide la ninfa di ritorno dalla caccia e se invaghì immediatamente. Per sfuggire alle sue molestie, la ninfa scappò in una palude.Pan la rincorse finchè ella non raggiunse la sponda di un fiume e invocò le naiadi che, per farla sfuggire al Dio, la trasformarono immediatamente in una canna. Quando il vento soffiò attraverso le canne, si udì una melodia lamentosa. Il dio, ancora infatuato, non riuscendo a identificare in quale canna si era trasformata la sua Siringa, ne prese alcune e ne tagliò sette pezzi di lunghezza decrescente (alcune versioni sostengono nove) e li unì uno di fianco all'altro. Creò così lo strumento musicale che portò il nome della sua amata Siringa. Da allora Pan fu visto raramente senza di esso.

[*] Naiadi:

Le Naiadi sono le ninfe dell'acqua nelle sue diverse forme, e personificano la fonte o il fiume che abitano, a volte singolarmente, a volte in gruppo come sorelle. Godono di grande longevità ma sono mortali.
Nelle leggende e nelle genealogie dei mitografi la loro origine è variabile: secondo Omero sono figlie di Zeus, per altri discendono dal dio Oceano, oppure sono le figlie del dio del fiume nel quale abitano.
Ogni fonte ha una Naiade, protagonista della sua personale leggenda, come nel caso della ninfa Aretusa, protetta da Artemide e, come lei, sdegnosa dell'amore, la cui sorgente sbocca vicino Siracusa.
Le Naiadi avevano la fama di essere guaritrici e gli infermi bevevano l'acqua delle loro fonti o vi si bagnavano. A volte, invece, il bagno era considerato sacrilego ed era punito con una vendetta, per lo più espressa in forma di malattia misteriosa.

[*] Driadi:

“Uscite da' vostri alberi, o pietose Amadriadi, sollicite conservatrici di quelli, e parate un poco mente al fiero supplicio che le mie mani testé mi apparecchiano. E voi, o Driadi, formosissime donzelle de le alte selve, le quali non una volta ma mille hanno i nostri pastori a prima sera vedute in cerchio danzare all'ombra de le fredde noci, con li capelli biondissimi e lunghi pendenti dietro le bianche spalle, fate, vi prego, se non sète insieme con la mia poco stabile fortuna mutate, che la mia morte fra queste ombre non si taccia, ma sempre si estenda più di giorno in giorno ne li futuri secoli, acciò che quel tempo il quale da la vita si manca, a la fama si supplisca.”
(Iacopo Sannazaro, Arcadia)


Le driadi sono figure della mitologia greca. Stando alla mitologia, le driadi nacquero da Gea senza concepimento, oppure da Gea e frammenti del membro reciso di Urano.
In origine le driadi erano propriamente le ninfe delle querce. Esistono vari tipi, fra le quali le daphnaie (dell’alloro) le meliadi (degli alberi della frutta e del frassino) e le oreadi (del pino di montagna).
Una Driade non è semplicemente un elementale, il quale ha autonomia e fa da protettore a vari esemplari, bensì è una creatura che vive in simbiosi con il suo albero, è intrinsecamente legata ad esso, è parte integrante. Potrebbe essere paragonata all’anima della pianta stessa, e la consapevolezza di un legno equivale a quella della sua driade.
Benché siano di natura timide e intimamente legate al proprio albero, possono se vogliono allontanarsi da esso, danzando e giocando con altre creature della terra e se in presenza di Artemide si uniscono a Lei senza paura nella caccia.
Non sono immortali, la loro vita dura quanto quella della pianta che custodiscono, e si dice che quando un albero è abbattuto, si possono sentire le grida della sua ninfa.
All'inizio le driadi, così come i loro alberi, non hanno nessuna coscienza del mondo esterno; vivono, esistono, riciclano e purificano energia senza comprensione di ciò che li circonda. A volte alberi e spiriti possono passare la loro intera esistenza in questa beata pace egocentrica, anche durante malattia o abbattimento non vedono l'esterno se non in rapporto all'immediata esperienza… A volte invece succede qualcosa che li risveglia.
In alcuni casi grazie al tempo e l'esperienza, in altri alla presenza di forte o costante attività spirituale (che sia un luogo come Stonehenge oppure una strega che pratica sovente sotto le sue fronde) l'albero e spirito si destano; crescendo in forza energetica e in consapevolezza, per la prima volta volgono lo sguardo fuori e vedono il mondo.

Vengono spesso raffigurate come belle e giovani donne, con la parte inferiore della persona terminante in una sorta di tronco d'albero. La parte superiore evidenziava invece una certa bellezza e solarità.

[*] Esperidi:

Le Esperidi erano ninfe la cui genealogia rimane spesso confusa: vengono talvolta nominate come figlie della Notte, di Teti e Oceano, di Zeus e Temi, di Forco e Ceto ed anche, secondo la teoria più accreditata, di Atlante ed Esperide. Incerto è pure il loro numero, tanto che alcuni mitografi nominano cinque Esperidi, altri ne nominano sette. Chi sottolinea invece che erano tre, le collega alla triplice dea della Luna nel suo aspetto di sovrana della morte. I numeri riferiti vanno comunque da una ad undici, ed alcuni dei loro nomi sono: Egle, Aretusa, Esperia o Esperetusa, Eriteide ecc.

Ad ogni modo, resta certo che vivevano nell'estremo Occidente del mondo, oltre i confini della terra abitata, e lì possedevano un meraviglioso giardino ove avevano il compito di custodire il prezioso albero che dava mele d'oro, dono di Gea per le nozze di Zeus con Era. Per maggior sicurezza, affinché le stesse Esperidi non cogliessero le prodigiose mele, Era aveva ordinato al serpente Ladone dalle cento teste di presiedere alla guardia, stando costantemente arrotolato attorno al tronco dell'albero. Atlante sosteneva la volta del cielo poco distante dalla terra delle figlie, ed Elios, divinità del sole, terminato il suo corso quotidiano, scendeva nel giardino (il sole tramonta infatti ad Occidente) e vi lasciava i cavalli del suo carro a pascolare, e con loro riposava lì durante la notte.

Le Esperidi vengono così collegate al tramonto, quando i colori che assume il cielo ricordano, appunto, quelli di un melo carico di frutti dorati. In tutti i racconti sono comunque custodi di oggetti magici: è quindi possibile che le Esperidi possano essere associate a dei riti segreti, che si tenevano al sopraggiungere della sera con dolci melodie, perché anche il canto, insieme con la danza, è una delle prerogative a loro assegnate.

[*] Nereidi:

Le Nereidi (in greco Νηρείδες o Νηρηίδες, al singolare Νηρείς) erano delle figure della mitologia greca, ninfe marine, figlie di Nereo e della Oceanina Doride.
Erano considerate creature immortali e di natura benevola. Facevano parte del corteo del dio del mare Poseidone insieme ai Tritoni e venivano rappresentate come fanciulle con i capelli ornati di perle, a cavallo di delfini o cavalli marini.

Le Nereidi più note sono Anfitrite, sposa di Poseidone, Galatea, amata dal pastore Aci e dal ciclope Polifemo e Teti, madre dell'eroe Achille.
Esiodo nella sua Teogonia, riporta un elenco di 51 nomi, mentre Omero nell'Iliade cita 33 Nereidi che, con la loro sorella Teti, compiansero il dolore di Achille per la morte di Patroclo. Secondo entrambi erano tuttavia in numero di cinquanta. Lo Pseudo-Apollodoro, autore della Bibliotheca ci fornisce un elenco di 45 nomi mentre Igino, autore nel II secolo delle Fabulae, una lista di 49 nomi (in realtà 48, se si tiene conto di un nome ripetuto).


Aggiunte e precisazioni by Morgwen )o( e Al Azif

Edited by »Dawn« - 23/4/2011, 12:02
 
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Al Azif
Posted on 21/4/2011, 00:36     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Oddio questo post... non posso fare altro che quotare quotare e quotare!
 
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Morgwen )o(
Posted on 21/4/2011, 00:39     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




mi hai preceduta ^^ vediamo se ti posso aggiungere qualcosa appena torno a casa XD
 
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»Dawn«
Posted on 21/4/2011, 09:43     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Certo Morgwen!! ^^ se hai qualcosa da aggiungere scrivi qua sotto che poi aggiungo sopra! xD
in teoria dovrei aggiungere altre cose anch'io! ^^
 
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Al Azif
Posted on 22/4/2011, 14:35     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Posso aggiungere anche io qualcosa di mio? XD oppure lo facciamo diventare troppo lungo? XD
 
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»Dawn«
Posted on 22/4/2011, 14:38     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




Ma va Al! xD più è lungo meglio eh =)
Scrivi qua sotto che aggiungo sopra, come ho detto a Morg vorrei aggiungere altro anch'io! =)
 
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Al Azif
Posted on 22/4/2011, 14:42     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




CITAZIONE (»Dawn« @ 22/4/2011, 15:38) 
Ma va Al! xD più è lungo meglio eh =)

Che poi Dawn detto così sembra brutto XD looooooool
Specifica! XD
Bene non cadiamo nello squallido...a breve qualcosa scriverò:)
 
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»Dawn«
Posted on 22/4/2011, 14:45     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




AHAHAHAHAH ci avrei scommesso che capivi male!! xD
comunque ti faccio notare che il cosiddetto "sembrare brutto" è dato dalla tua mente maliziosa, non dal mio commento! ;)

Aspetto le aggiunte! ^^
 
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Al Azif
Posted on 22/4/2011, 14:46     https://i.imgur.com/f9CQYv1.png   https://i.imgur.com/soPZJY8.png




CITAZIONE (»Dawn« @ 22/4/2011, 15:45) 
AHAHAHAHAH ci avrei scommesso che capivi male!! xD
comunque ti faccio notare che il cosiddetto "sembrare brutto" è dato dalla tua mente maliziosa, non dal mio commento! ;)

Come non quotare! XD
 
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8 replies since 20/4/2011, 22:17   323 views
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