Una figura femminile della tradizione giapponese particolarmente affascinante è la
Tennyo. Conosciuta nella sua versione più celebre come protagonista di un pezzo del teatro nō, dal titolo Hagoromo (letteralmente “la veste di piume”), proviene dalla mitologia indiana dove è conosciuta sotto il nome di Apsara, creature celesti che nel buddhismo proteggono la legge del Buddha servendo i Deva e che nella precedente tradizione vedica erano ballerini nella corte degli dèi Hindu.
Nell’inconografia buddista le tennyo, termine che si riferisce in modo specifico alle femmine Apsara e che si può tradurre come “vergini celesti”, sono spesso raffigurate in pose aggraziate, sedute fra le nuvole o mentre volano nel cielo, mentre suonano strumenti musicali o spargono fiori per rendere omaggio agli dei. Sono descritte come ballerine o musiciste. Si racconta che talvolta scendano sulla terra e vadano in sposa a uomini mortali.
Ed è proprio a simili racconti che si rifà il dramma Hagoromo. Un pescatore trovò un giorno una bellissima veste di piume, modellata per dare forma a due ali. Affascinato da un simile oggetto, decise di portarlo a casa con sé. Quand’ecco che una giovane donna sopraggiunge; disperata gli chiede di rifarsi consegnare la veste, che si era tolta per fare un bagno, perché altrimenti non avrebbe potuto ritornare alle regioni celesti da cui proveniva. Il pescatore, mosso a compassione, promette di restituirle la veste ma non prima che lei abbia danzato per lui. Piccata, la tennyo gli risponde che non vuole ingannarlo, che ha intenzione di ballare ma non prima che lui le abbia restituito il suo prezioso vestito. A questo punto il pescatore cede e mentre ascende al cielo, la fanciulla esegue la sua danza. Non sempre è questo il finale della storia: infatti esistono versioni giapponesi in cui la tennyo è costretta a sposare l’uomo, forte del diritto di averle rubato la veste piumata (hagoromo) che le permetterebbe di scappare.
Molti avranno forse riconosciuto in questa breve esposizione temi e motivi già incontrati in altre fiabe. Niente da stupirsi: il motivo della “sposa animale” è ben diffuso nelle culture di tutto il mondo e se ne incontrano numerosi esempi. In particolare esiste il mito delle swan maidens, le fanciulle cigno, pressoché identico nel canovaccio al racconto giapponese; in tutte le versione c’è sempre un giovane uomo che ruba la veste, la giovane donna costretta a sposarlo, la veste stessa che permette alla donna di trasformarsi in un animale e spesso a fine della storia di riuscire a tornare al regno sovrannaturale da cui proveniva. Anche senza occuparsi dalle fiabe, le swan maidens sono diventate famose con il balletto Il lago dei cigni di Tchaikovskij che molto probabilmente si rifà a questa antichissima leggenda. Un altro esempio nel folclore europeo è rappresentato dalle valchirie, le guerriere di Odino che indossavano vesti piumate; tre di loro sono protagoniste di una vicenda molto simile nello svolgimento a quella della tennyo. La novità giapponese è rappresentata dal fatto che la fanciulla viene chiaramente definita come una creatura celeste, non appartenente al regno degli uomini, quasi divina almeno agli occhi di un occidentale.
Non è assai difficile capire il simbolismo connesso a questo tipo di fiabe, con la vergine costretta a sposare un uomo perché questi le ha rubato o preso con la forza il suo abito – il suo travestimento – abito che consente all’uomo stesso di usare il proprio potere sulla donna. Spesso l’uomo ruba la veste mentre la donna si sta bagnando e spesso la spia nel suo bagno solitario o in gruppo con altre compagne. Per usare le parole di Cristiano Martorella in un suo articolo su Nipponico “una interpretazione possibile della leggenda potrebbe intendere il furto della veste come la perdita della verginità. Infatti la ninfa venuta dal cielo si sposa appunto con il ladro che le ha sottratto lo hagoromo”.
Altrettanto interessante, anche se esula dagli scopi del mio racconto, è il paragone tra le swan maidens e i licantropi, entrambe figure che probabilmente richiamano antiche pratiche dove gli uomini si travestivano da animali, finendo per assumere le qualità dell’animale stesso la cui pelle indossavano.
Manga e anime da vedere a riguardo:
Ayashi No Ceres stupendo a mio parere!!
